Prelibatezze dall’Antica Roma: chi fu il primo chef?
L’antica Roma è nota per il suo enorme impero, le sue legioni invincibili e i suoi maestosi monumenti. Ma non solo: i Romani gustavano piatti raffinati. Con questo articolo inauguriamo la rubrica alla scoperta delle ricette dell'antica Roma per scovare i segreti culinari di questa meravigliosa civiltà capace di sorprenderci.
Prelibatezze dall’Antica Roma: chi fu il primo chef?
L’antica Roma è nota per il suo enorme impero, le sue legioni invincibili e i suoi maestosi monumenti. Ma non solo: i Romani gustavano piatti raffinati. Con questo articolo inauguriamo la rubrica alla scoperta delle ricette dell’antica Roma per scovare i segreti culinari di questa meravigliosa civiltà capace di sorprenderci.
Vista l’espansione del potere di Roma, la sua cucina è il risultato di un mix di influenze, riflesso non soltanto della tradizione italica. I Romani infatti importarono spezie esotiche, ingredienti e tecniche di cucina da varie regioni del mondo.
Non tutti sanno che fu Marco Gavio Apicio, un pioniere della gastronomia celebre come “Apicio”, noto autore di un famoso ricettario della Roma antica intitolato “De re coquinaria” (Sull’arte culinaria), preziosa fonte di ricette dell’epoca.
L’opera è suddivisa in dieci libri:
I. Epimeles (L’esperto in cucina),
II. Sarcoptes (Le carni tritate)
III. Cepuros (Gli ortaggi)
IV. Pandecter (Pandette)
V. Ospreon (Dei legumi)
VI. Aeropetes (I volatili)
VII. Polyteles (Vivande prelibate)
VIII. Tetrapus (I quadrupedi)
IX. Thalassa (Il mare)
X. Halieus (Il pescatore)
Nell’antica Roma, il cibo era considerato un piacere della vita e le ricette erano spesso elaborate e sofisticate, rivolte soprattutto alle classi più ricche visto che vi è una massiccia presenza di carne anche piuttosto esotica per l’epoca come quella del fenicottero.
Tuttavia, vi erano anche piatti più semplici che riflettevano la vita quotidiana di allora, come il “puls”, una poltiglia di farina di grano accompagnata da verdure e carne, mentre il “moretum” era una salsa a base di formaggio, aglio e erbe aromatiche.
Piatti come il “gustum de praecoquis” (gulasch di fagiano) ed il “pullum frontonianum” (pollo farcito) erano considerati prelibatezze. Alcuni piatti di pesce erano molto popolari, come l’”apua assaturam” (anguille arrosto) che venivano lessate con acqua, aceto e cipolle e coperte sul piatto da fette di uova sode. e il “gurdus marinatus” (stocco marinato).
Grandi appassionati di dolci, era frequente che utilizzassero miele, datteri e uva passa per addolcire i loro piatti. Il “globulus” ad esempio era un tipico dolce a base di formaggio, miele e pepe, mentre il “mustaceum” era un dessert di mosto cotto con noci e pinoli. Le bevande preferite includevano il vino, il “garum” (una salsa a base di pesce fermentato) ed il mulsum (vino aromatizzato).
Un’altra curiosità? La granita non è di origine siciliana, ma romana.
E visto il caldo che sta arrivando potrebbe essere e un’idea andare a prenderne una insieme.
(Questo nel prossimo articolo).
Foto: Twice25, Wikipedia, pasto in epoca romana di Roberto Bompiani, conservato al Getty Museum.
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