Marino e la sagra dell’abbondanza, un appuntamento con la romanità

La sagra dell’uva è un appuntamento unico, tra fontane che danno vino e porchetta a volontà va in scena una delle tradizioni più antiche di Roma.
Marino e la sagra dell’abbondanza, un appuntamento con la romanità.
La sagra dell’uva è un appuntamento unico, tra fontane che danno vino e porchetta a volontà va in scena una delle tradizioni più antiche di Roma.
“Lo vedi ecco Marino
la Sagra c’è dell’Uva
fontane che danno vino
quant’abbondanza c’è!”
Questo stornello può essere considerato quasi un inno dei castelli romani, racconta Marino, racconta il clima verace e conviviale che si respira in questo borgo di Roma durante la tradizionale sagra dell’uva. La festa ha cadenza annuale e si svolge ogni primo weekend di ottobre proprio a Marino, patria del vino e dell’abbondanza. Durante questa antica tradizione folkloristica tutto il paese si cala in un’atmosfera festosa fatta di celebrazioni, rievocazioni storiche, cortei, giullari e artisti di strada, ogni angolo di Marino è tinto a festa e tra porchetta e fontane che danno vino e il borgo viene invaso da migliaia di curiosi. Paese blindato per quattro giorni, stornelli romaneschi in filo diffusione, famiglie, giovani e anziani, il tempo sembra fermarsi nei vicoli del paese. Si mangia, si canta e si beve. A Marino durante la sagra dell’uva si pratica l’allegria.
La sagra dell’uva di Marino è la sagra più antica d’Italia, fu infatti istituita nel 1925 per iniziativa del poeta Leone Ciprelli con l’idea di rilanciare l’economia del paese. Si scelse il mese di Ottobre perché in relazione con le principali caratteristiche storiche ed economiche di Marino; Ottobre è il mese della vendemmia ed il vino era la principale fonte di reddito del borgo dei Castelli, e sempre in ottobre ricorreva l’anniversario della battaglia di Lepanto. Per celebrare la sagra si scelse la prima domenica del mese per ricordare la vittoria della battaglia avvenuta il 7/10/1571, evento storico che segnò l’arresto definitivo dell’avanzata dei turchi in Europa.
L’idea di far sgorgare vino dalle fontane fu una trovata di Ciprelli. Il casato dei Colonna, famoso per eccessi e sfarzo, durante i festeggiamenti utilizzava statue e fontane per versare il vino. Il poeta decise quindi di non abbandonare la tradizione e di inondare le fontane con i frutti della vendemmia. Inoltre istituì anche un corteo storico per celebrare il trionfo di Marcantonio Colonna che ripercorre simbolicamente il viaggio che affrontò il luogotenente dopo aver vinto la battaglia per recarsi a Roma a ricevere gli onori del Papa.
Oggi le fontane non danno vino ininterrottamente, vengono infatti accese solamente la sera intorno alle 17:30. La gente si raduna numerosa per assistere al miracolo di Bacco e per i più fortunati c’è anche un bicchiere di vino omaggio direttamente dalla fontana.
Nel corso degli anni la sagra è cambiata molto, alle vecchie tradizioni si sono aggiunti mercati e concerti ma tutto rimane ancorato a quel concetto di abbondanza tanto caro a Marino, paese dell’uva, paese del vino.

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