Lo sapevate? Le “fettuccine all’Alfredo” sono un piatto di origine romana
È una delle ricette più diffuse in tutto lo stivale, conosciute in tutto il mondo ma le fettuccine all’Alfredo sono un’invenzione di un omonimo romano. Andiamo alla scoperta di questa ricetta semplicissima.
Lo sapevate? Le “fettuccine all’Alfredo” sono un piatto di origine romana.
È una delle ricette più diffuse in tutto lo stivale, conosciute in tutto il mondo ma le fettuccine all’Alfredo sono un’invenzione di un omonimo romano. Andiamo alla scoperta di questa ricetta semplicissima.
Si tratta di un piatto piuttosto facile da preparare, composto da solo due ingredienti: burro e formaggio parmigiano grattugiato. La preparazione prevede che venga sciolto abbondante formaggio con il burro cremoso, in modo da formare una sbobba che fa da condimento per le fettuccine, ma esistono varianti anche con altre tipologie di pasta sia corta che lunga come rigatoni, farfalle e spaghetti. Nella ricetta originale le fettuccine devono essere molto sottili, tali da consentire una cottura molto rapida di 1-2 minuti. Più famose come semplicemente fettuccine al burro e formaggio, in Italia ne esistono diverse versioni e varianti anche con aggiunta di spezie.
Ma chi era l’Alfredo che si indica nel nome? Si tratterebbe del ristoratore Alfredo Di Lelio, che agli inizi del 1900 riscoprì la ricetta scritta nel 1600 dal cuoco Martino da Como, operante a Roma, autore del testo “Libro de arte coquinaria”.
Per gustare questo piatto ci si può recare proprio presso il suo ristorante “Il Vero Alfredo” a Piazza Augusto Imperatore a Roma, uno storico locale che è divenuto noto a partire dagli anni ’20.
Secondo ciò che è narrato nel sito del ristorante, ilveroalfredo.it, tutto iniziò quando sua moglie Ines diede alla luce il loro primogenito. La donna era molto prostrata dopo il parto del piccolo Alfredo II e suo marito, preoccupato per la sua salute, fece di tutto per farle riprendere le forze con cibi sani e nutrienti. Fu qui che nacque l’idea del piatto che poi diventerà famoso in tutto il mondo. Con le sue stesse mani le preparò delle fettuccine impastate nel semolino e condite con burro e parmigiano freschissimi. Dopodiché le servì questo piatto a Ines dicendole: “Se non le gradisci me le mangio io!”. Lei non solo le mangiò con piacere, ma addirittura gli suggerì di aggiungerle nel menù del loro piccolo ristorante.
Una tappa decisiva per la carriera e la diffusione del piatto nel mondo fu l’incontro con Douglas Fairbanks e Mary Pickford, i due famosi attori americani del cinema muto, che, dopo aver assaggiato le fettuccine nel corso della loro luna di miele a Roma, nel suo locale primo locale di Via della Scrofa dove aprì nel 1914, gli fecero dono di due posate d’oro, omaggio alla sua simpatica e calorosa accoglienza con incisa una dedica: “To Alfredo the King of the noodles”.
L’impresa passò di padre in figlio ed è ancora un ristorante di successo frequentato da personaggi illustri più o meno noti dell’ambiente dello spettacolo.
Ciò che rende speciale questo piatto, che ai più potrebbe erroneamente sembrare della “semplice pasta in bianco” è ovviamente l’alta qualità degli ingredienti.
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