Un atto vile e devastante ha segnato Porto Paglia, dove il Solaria Beach Club è stato recentemente distrutto da un incendio doloso. Per molti, quel chiosco non era solo un luogo sulla spiaggia, ma un vero e proprio angolo di paradiso, un rifugio di relax e convivialità gestito con passione da Elena Deriu.

In risposta a questa tragedia, l’artista Nicola Urru ha deciso di esprimere il proprio sostegno come sempre in un modo speciale: attraverso l’arte. Sulla sabbia di Porto Paglia, Urru ha realizzato un’opera simbolica e potente, intrisa di significato e di denuncia.

Il disegno raffigura un demone che brucia i sogni di una ragazza che piange, un’immagine che evoca con forza il dolore e l’ingiustizia subiti. Su instagram, messaggi pieni di indignazione:

Elena Deriu, la titolare del Solaria Beach Club, ha ricevuto con emozione il tributo di Urru. Questo gesto artistico non è solo un omaggio al chiosco distrutto, ma anche un segno di solidarietà verso chi ha investito anima e cuore in un progetto così speciale.

L’opera sulla sabbia ha raccolto l’attenzione di molti visitatori, diventando un simbolo di speranza e di rinascita per la comunità locale. Porto Paglia, ferita da questo atto di vandalismo, si unisce attorno a Elena e al suo sogno, nella speranza che il paradiso perduto possa, un giorno, rinascere dalle ceneri.

Questa mattina all’alba, Paolo Migali, 27 anni di Girasole, è stato arrestato dalla polizia nell’ambito delle indagini sulla morte di Marco Mameli, avvenuta in un vicolo la sera del 1 marzo durante una festa di Carnevale a Bari Sardo. L’arresto è avvenuto dopo un blitz della Squadra Mobile supportata dalle testimonianze raccolte nel corso delle indagini.

L’operazione è stata condotta dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Nuoro. Secondo gli accertamenti e le indagini, Migali sarebbe responsabile dell’omicidio di Mameli, colpito con tre fendenti, uno dei quali mortale, e la stessa sera avrebbe anche ferito un altro ragazzo, Andrea Contu, di cui si è autoaccusato presentandosi spontaneamente in commissariato insieme al suo legale.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Lanusei, ha visto il coinvolgimento della Squadra Mobile di Nuoro, del Commissariato di Tortolì, della Polizia Scientifica e del RIS di Cagliari e del personale specializzato della Guardia di Finanza di Arbatax.

Le prove raccolte si basano sulle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nei pressi del luogo del delitto, su accertamenti tecnico-scientifici e sull’ascolto di numerosi testimoni. Il procedimento penale nei confronti di Migali è ancora in fase di indagini preliminari e la sua responsabilità sarà valutata nel corso del processo, mentre la Procura sottolinea che non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori.