Comune di Tortolì e Tribunale di Lanusei: avvio di un nuovo progetto di reinserimento sociale

Hanno sottoscritto un accordo che consentirà ai cittadini che hanno violato il Codice della Strada di scontare la pena svolgendo lavori di pubblica utilità
Nella giornata di ieri è stata firmata la convenzione tra il Comune di Tortolì e il Tribunale di Lanusei per l’avvio di un nuovo progetto di reinserimento sociale. Il Sindaco Marcello Ladu e il presidente del tribunale Nicola Caschili, hanno sottoscritto un accordo che consentirà ai cittadini che hanno violato il Codice della Strada di scontare la pena svolgendo lavori di pubblica utilità.
A decidere sulla commutazione della pena in questa misura alternativa, sarà il giudice competente. Presente alla stipula della convenzione, avvenuta nell’ufficio del presidente del tribunale, anche la comandante della Polizia Locale di Tortolì, Marta Meloni che ha istruito gli atti propedeutici.
I cittadini che sceglieranno di prestare la propria opera al servizio del Comune, restituendo un servizio alla comunità, si occuperanno di viabilità, manutenzione, edilizia e servizi. Nello specifico, l’attività non retribuita, consisterà: nella sicurezza ed educazione stradale, pulizia strade e sfalcio erba, lavori manutentivi, salvaguardia del verde pubblico, servizi in ausilio della pulizia e della custodia del cimitero comunale, nonché attività di affiancamento dei dipendenti comunali e piccoli lavori d’ufficio.
“Questa iniziativa rappresenta un passo avanti importante verso una giustizia più vicina ai cittadini e concede una valida opportunità al reinserimento sociale a coloro che hanno trasgredito la legge”, ha affermato il Sindaco Ladu.
L’occasione inoltre è stata utile per un confronto tra il primo cittadino e il presidente del Tribunale, nel quale è emersa la possibilità di attivare nuovi servizi per la comunità presso gli uffici del giudice di pace, tra i quali un ufficio di prossimità dove sarà possibile estendere le attività soprattutto verso alcune categorie di utenti fragili.

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«Un prezioso impegno al servizio della sanità pubblica»: il commissario ASL Ogliastra ringrazia i medici in quiescenza

«Nonostante fossero in pensione hanno scelto di proseguire a lavorare, assicurando il loro prezioso impegno al servizio della sanità pubblica – ha dichiarato il dott. Cabitza – vogliamo salutare con riconoscenza questi professionisti che hanno contribuito a mantenere attivi i servizi sanitari nel nostro territorio, garantendo la continuità delle prestazioni in un periodo critico».
Un messaggio di profonda gratitudine arriva dalla direzione della ASL Ogliastra. Il commissario Diego Cabitza ha voluto esprimere pubblicamente il proprio ringraziamento a tutti i medici che, pur essendo formalmente in quiescenza, hanno scelto negli ultimi anni di continuare a collaborare con l’Azienda Sanitaria, offrendo la propria esperienza e professionalità in un momento particolarmente delicato per la sanità pubblica.
«Il commissario della Asl Ogliastra Diego Cabitza ringrazia con profonda stima tutti i medici che, nonostante in quiescenza, negli ultimi anni sono stati preziosi collaboratori dell’Azienda» – si legge nella nota diffusa oggi. Un tributo sentito a professionisti che hanno rappresentato una risorsa fondamentale per il mantenimento e la continuità dei servizi sanitari nel territorio.
«Nonostante fossero in pensione hanno scelto di proseguire a lavorare, assicurando il loro prezioso impegno al servizio della sanità pubblica – ha dichiarato il dott. Cabitza – vogliamo salutare con riconoscenza questi professionisti che hanno contribuito a mantenere attivi i servizi sanitari nel nostro territorio, garantendo la continuità delle prestazioni in un periodo critico».
Un periodo segnato da difficoltà organizzative, carenza di personale e forti pressioni sul sistema sanitario, in cui l’apporto di medici già in pensione si è rivelato determinante per evitare interruzioni nei servizi essenziali e per sostenere il lavoro dei colleghi in servizio attivo.
Il gesto del commissario Cabitza sottolinea l’importanza di valorizzare il capitale umano e professionale che, anche oltre il termine della carriera lavorativa ufficiale, può continuare a offrire un contributo concreto e insostituibile alla collettività

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