Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne. Lanusei, con Voltalacarta, c’è

Sorella io ti credo. Questo il titolo dell'evento che Voltalacarta ha scelto per celebrare la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza maschile sulle donne. Un titolo di grande impatto che sottolinea il tema su cui l'associazione ha deciso di puntare per questo 25 novembre: la vittimizzazione secondaria, cioè l'odioso fenomeno che trasforma le vittime in colpevoli o complici, e che fa sì che non siano ascoltate e credute quando denunciano la violenza.
Sorella io ti credo. Questo il titolo dell’evento che Voltalacarta ha scelto per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile sulle donne. Un titolo di grande impatto che sottolinea il tema su cui l’associazione ha deciso di puntare per questo 25 novembre: la vittimizzazione secondaria, cioè l’odioso fenomeno che trasforma le vittime in colpevoli o complici, e che fa sì che non siano ascoltate e credute quando denunciano la violenza.
Nel corso della serata, in programma venerdì 25 novembre alle 18 nella sala consiliare del Comune di Lanusei, si parlerà anche di percezione e narrazione della violenza di genere. Con il coordinamento e la conduzione della presidente di Voltalacarta, Loredana Rosa, interverranno: Gemma Demuro, avvocata del Centro Antiviolenza dell’Unione dei Comuni
d’Ogliastra; Antonella Loi, giornalista di Tiscali e della rete Gi.U.Li.A; Veronica Comida e Sara Monni, esponenti del movimento Bruxas Ogliastrinas; una rappresentanza delle classi terze del Liceo Pedagogico dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Lanusei.
L’evento è dedicato a Mirko Farci e Paola Piras. Mirko fu ucciso l’11 maggio 2021 nel tentativo di difendere sua madre Paola da una brutale aggressione durante la quale lei stessa restò gravemente ferita. Nel corso della serata è atteso un intervento di Paola Piras in collegamento telematico.
«Noi di Voltalacarta non ci stanchiamo di ripetere che potrà esserci un arresto della violenza e di ogni forma di discriminazione di genere solo attraverso un cambiamento culturale in grado di sradicare quel male assoluto chiamato patriarcato», afferma Loredana Rosa. «È questo il messaggio che portiamo attraverso le nostre attività, in varie sedi e durante tutto
l’anno, e che vogliamo ribadire anche questo 25 novembre, con il preciso intento di affermare che la violenza sulle donne non è un fatto privato ma pubblico, che riguarda tutte e tutti noi, in ogni comunità ».
Non a caso l’associazione, come sempre ama fare, ha coinvolto la comunità, e quest’anno l’ha fatto promuovendo una campagna fotografica sui social, chiedendo a tutte e tutti di fare un selfie mettendo in primo piano una mano su cui comparisse la scritta “Sorella io ti credo”.
«Abbiamo ricevuto tantissime foto», racconta Loredana Rosa, «che abbiamo riunito in un unico grande collage e in un video che sarà proiettato durante la serata del 25 novembre». La maggioranza delle foto sono di donne, ma la partecipazione maschile è in lento ma costante aumento.
«Segno che anche gli uomini, seppur ancora lentamente, cominciano a prendere coscienza del fatto che il problema della violenza sulle donne riguardi soprattutto loro», conclude Loredana Rosa.
«Noi abbiamo sempre pensato che per porre rimedio a questa atavica barbarie, chiamata violenza patriarcale, l’unica via sia di agire congiuntamente donne e uomini, scuola e società, magistratura e forze dell’ordine, istituzioni civili e religiose: perché, come ripeteremo sempre, solo “insieme si fa la differenza”».

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