Lo sapevate? Sotto la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco c’è un teschio ritenuto miracoloso

In Via dei tribunali 39 a Napoli è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, meglio conosciuta come la Chiesa de’ Cape ‘e muort, che risale agli inizi del 1600. Nella zona inferiore della chiesa, sono custodite le ossa dei morti di peste e di indigenti bisognosi di sepoltura. Tra questi il cranio di una ragazza morta di tisi, ritenuto miracoloso. Andiamo a scoprire questo luogo così particolare.
Lo sapevate? Sotto la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco c’è un teschio ritenuto miracoloso.
In Via dei tribunali 39 a Napoli è possibile ammirare la Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, meglio conosciuta come la Chiesa de’ Cape ‘e muort, che risale agli inizi del 1600. Nella zona inferiore della chiesa, sono custodite le ossa dei morti di peste e di indigenti bisognosi di sepoltura. Tra questi il cranio di una ragazza morta di tisi, ritenuto miracoloso. Andiamo a scoprire questo luogo così particolare.
Si tratta di una chiesa barocca situata nel centro antico della città. Per entrare nella chiesa bisogna salire su una piccola balaustra, parallela alla strada, con ai lati due cippi con teschio e ossa che richiamano subito l’attenzione del passante. Il complesso è strutturato su due livelli.
La chiesa superiore rappresenta il mondo dei vivi; mentre l’ipogeo, nella parte inferiore, quello dei morti. La chiesa è ricca di simbologie mortuarie.
Le sale che si succedono alle spalle dall’abside così come la chiesa sotterranea con l’adiacente ipogeo costituiscono il Museo dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco.
La chiesa fu eretta nel 1616 su un progetto di Giovanni Cola di Franco e di Giovan Giacomo Di Conforto su commissione di diverse famiglie nobili napoletane, con l’obiettivo di realizzare un luogo di sepoltura per le persone povere della città, senza famiglia e senza casa.
La chiesa superiore venne consacrata nel 1638 ed aperta al culto, mentre quella inferiore fu completata intorno al Settecento per poi essere destinata a sepoltura delle anime pezzentelle (anime povere).
Da una scala posta subito a sinistra dopo l’ingresso in chiesa si giunge a un’altra chiesa, costruita in linea d’aria al di sotto di quella del Purgatorio, infatti le dimensioni sono le stesse, con lo scopo di dare alle anime pezzentelle la sepoltura.
Il pavimento della chiesa inferiore è stato realizzato dai fratelli Giuseppe e Donato Massa, già noti per aver eseguito le maioliche del chiostro delle Clarisse in Santa Chiara, mentre l’altare in piperno risale al XVIII secolo. Lungo le pareti sono collocate alcune cappelle votive, mentre al centro del pavimento c’è una grande tomba anonima.
Nell’angolo a sinistra della chiesa un corridoio decorato con teschi dà accesso alla tomba di Giulio Mastrilli, nonché ad un secondo ambiente sotterraneo, che fungeva da ipogeo, con teschi e spazi destinati alla sepoltura di corpi umani. Uno di questi teschi richiama il ricordo dell’anima di Lucia, morta in un naufragio insieme al suo sposo: a questa figura vengono chieste tutt’oggi grazie e intercessioni nonché offerti fiori e foto dei familiari come ex voto. Il suo teschio è ritenuto miracoloso: Lucia era una ragazza morta di tisi a soli 16 anni e che oggi è considerata la “protettrice” delle donne che non riescono a trovare marito o impossibilitate ad avere figli. Il teschio di Lucia giace con il suo velo da sposa. A lei, infatti, vengono raccontate le sofferenze sentimentali e il desiderio di trovare l’amore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA