Nel Duomo di Napoli si trova incastrata in una colonna un’antica unità di misura napoletana
Pochissimi si accorgono di questo listello di metallo murato nel pilastro sinistro della crociera del Duomo. Da almeno sei secoli il passus ferreus, campione dell’unità di misura del passo napoletano si trova lì. Si tratta di un’asta di ferro (lunghezza pari a 194 cm) incastrata verticalmente nell’ultimo pilastro della navata sinistra prima del transetto.
Lo sapevate? Nel Duomo di Napoli si trova incastrata in una colonna un’antica unità di misura napoletana.
Pochissimi si accorgono di questo listello di metallo murato nel pilastro sinistro della crociera del Duomo. Da almeno sei secoli il passus ferreus, campione dell’unità di misura del passo napoletano si trova lì. Si tratta di un’asta di ferro (lunghezza pari a 194 cm) incastrata verticalmente nell’ultimo pilastro della navata sinistra prima del transetto.
Nel pilastro di sinistra dell’arco trionfale del Duomo, all’interno di una colonna, è murata una sbarra di ferro: è il prototipo del palmo napoletano e riproduce fedelmente questa misura di lunghezza in uso nel Regno di Napoli. Questo espediente fu messo in atto perché spesso il palmo assumeva differenti valori a seconda delle città delle province, così per evitare confusione e addirittura truffe, si decise di fissarne la misura in 26 centimetri circa.
Prima dell’assunzione del sistema metrico decimale, il mondo antico utilizzava unità di misura particolari: una di queste era il palmo. Corrispondeva più o meno alla distanza che intercorre tra le punte del pollice e del mignolo della mano aperta di un adulto. In ogni regione Italiana assumeva un valore diverso: a Napoli dal 1480 al 1840 valeva 0,2633333670 metri, dopo la legge del 6 aprile 1840 salì a 0,26455026455 metri.
Apparentemente sembra un ferrovecchio, un’anonima barretta di ferro che spunta dagli stucchi dipinti e sembra quasi un’imperfezione strutturale. Durante i lavori di restauro dei primi anni 70 del 900’ fu, inizialmente scambiato per un ferrovecchio ma, quando il canonico si accorse della sua esportazione fermò gli operai appena in tempo.
Il Passus Ferreus rappresenta l’agrimensura a cui ci si doveva rapportare in tutti i contratti di compravendita di terreni ed, in generale in ogni contratto commerciale in cui si rendeva necessaria la misura canonica. Il listello è un campione dell’unità di misura lineare bizantina definito nei rogiti “Passus Ferreus sanctam Ecclesiam Neapolitanam” citato a garanzia da ogni frode. Infatti, il listello in questione, dovrebbe risalite all’epoca giustinianea quando Napoli diventa ducato bizantino autonomo.
Il listello in oggetto è l’unico esemplare superstite di tanti listelli canonici dell’unità di misura lineare posti nelle chiese principali delle città bizantine. Il reperto napoletano si trovava inizialmente nell’abside della Basilica Stefania per poi passare all’attuale collocazione dopo i lavori di costruzione del Duomo angioino.
Sorprende la sua collocazione. Il listello canonico dell’unità di misura lineare è stato adottato fino alla definitiva applicazione del sistema decimale francese, universalmente accettato per la sua praticità, poi abolito con il recepimento del sistema nazionale unico delle misure nel 1960.
Il listello fu il campione della unità di misura lineare bizantina: nei vari periodi della nostra storia, in ogni contratto commerciale, i contraenti dovevano rapportarsi e citare a garanzia da ogni frode, definito nei rogiti PASSUS FERREUS SANCTAM ECCLESIAM NEAPOLITANAM. Il listello è incastrato nella colonna d’angolo del pilastro maggiore di sostegno all’arco trionfale del duomo angioino, al termine della navatella del Salvatore, a lato del dossello dell’antico trono vescovile.
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