Perché Villa Volpicelli è famosa in tutta Italia anche se con un altro nome?
Un palazzo che molti di noi avranno visto, anche se non dal vivo. Ecco perché Villa Volpicelli è così famosa, anche se con un altro nome.
Lo sapevate? Perché Villa Volpicelli è famosa in tutta Italia anche se con un altro nome?
Un palazzo che molti di noi avranno visto, anche se non dal vivo. Ecco perché Villa Volpicelli è così famosa, anche se con un altro nome.
Immersa nel suggestivo quartiere di Posillipo, sorge Villa Volpicelli, conosciuta anche come Palazzo Palladini nella celebre soap opera italiana di Rai3, Un Posto al Sole. Questa struttura monumentale ha una storia antica e affascinante che ne fa una delle gemme di Napoli.
La villa risale al lontano 1629 e la sua presenza è documentata in una veduta di Baratta, dove si può chiaramente distinguere l’imponente torre cilindrica del palazzo fortificato di Pietro Santacroce. Nel corso del tempo, divenne di proprietà dello Stato e fu soprannominata il “fortino” o “torretta”, tanto che nella mappa di Giovanni Carafa del 1775 appare come “Cas. Di Schitella e Fortino appresso”, in memoria dell’uso che ne facevano i principi di Ischitella. Nel 1884, la villa venne acquistata da Raffaele Volpicelli, che iniziò immediatamente un’opera di ristrutturazione finalizzata a restituirle l’originario splendore.
Oggi Villa Volpicelli è una delle perle di Posillipo, ammaliando i suoi visitatori con la sua magnificenza. Il vasto giardino, nascosto da un muro di cinta, si estende verso il mare, sfiorando le proprietà di Villa Rosebery. Una vista spettacolare sul golfo partenopeo si apre dal terrazzo della villa, offrendo uno scenario incantevole.
Dal 2004, Villa Volpicelli è stata scelta come scenario esterno per Palazzo Palladini, il condominio che ospita gran parte degli eventi che animano le trame di Un Posto al Sole. In passato, le riprese degli esterni venivano effettuate in un altro palazzo di Posillipo, ma ora è proprio questa maestosa dimora ad accogliere i protagonisti della serie televisiva.
Dal maestoso terrazzo con le merlature di Palazzo Palladini, lo sguardo si perde nel vasto golfo di Napoli che si estende fino all’orizzonte, abbracciando le splendide isole di Capri e Ischia. Questo elegante palazzo deve il suo nome alla nobile famiglia Palladini, che nella trama di Un Posto al Sole si trovano ormai quasi del tutto scomparsi, ad eccezione dell’avvocato Alberto Palladini, interpretato da Maurizio Aiello. La sontuosa Villa Volpicelli, invece, si trova nella suggestiva Via Ferdinando Russo.
Inizialmente, Palazzo Palladini era conosciuto come Villa Rocca Matilde, un edificio storico di Via Posillipo 222, che ha ospitato lo stesso Giuseppe Garibaldi durante il suo soggiorno a Napoli. In tempi più recenti, la villa è stata di proprietà di illustri personaggi, tra cui l’armatore e sindaco di Napoli Achille Lauro.
Un posto al sole viene trasmesso su Rai 3 dal 21 ottobre 1996 e ha come ambientazione principale la magnifica città di Napoli. Questa soap opera è stata la prima completamente prodotta in Italia ed è anche la più longeva nella storia televisiva del nostro Paese.
Il format originale di Un posto al sole è stato creato da Wayne Doyle, con il contributo di Adam Bowen, Gino Ventriglia e Michele Zatta. Il metodo di produzione “industriale” si ispira a un altro famoso format, quello australiano di Neighbours, che narra le vicende di alcune famiglie che vivono nella immaginaria “Ramsay Street”. La serie italiana è prodotta da Rai Fiction, Fremantle e dal Centro di produzione Rai di Napoli. L’idea iniziale di portare in onda questa fiction sulle reti RAI è stata di Giovanni Minoli, direttore RAI, che si è sinceramente impegnato per concretizzare questo progetto.
A differenza delle classiche soap opera che si concentrano su intrighi amorosi senza tempo, la trama di Un posto al sole è saldamente radicata nella realtà contemporanea, ricca di sfumature e contrasti, e soprattutto ambientata nella vibrante città di Napoli. La narrazione di Upas è sincronizzata con il calendario del mondo reale, seguendo le stagioni, le festività e gli eventi significativi come se il telespettatore li stesse vivendo insieme ai personaggi. Inoltre, Un posto al sole intreccia storie d’amore, di coppia e familiari con vicende ispirate all’attualità e alla cronaca nera, e talvolta si lascia influenzare dalla commedia napoletana, con situazioni comiche, tragicomiche e macchiettistiche.
Per questo motivo, Un posto al sole può essere considerato più un “real drama” che una semplice soap opera. La varietà di situazioni affrontate permette agli attori di sperimentare diversi registri interpretativi, pur mantenendo la coerenza dei loro personaggi.
Tra le molteplici tematiche affrontate in Un posto al sole, spiccano i problemi sociali che rappresentano una parte rilevante del suo racconto. Vengono trattate questioni come la disoccupazione, la violenza, la delinquenza, la discriminazione, la tossicodipendenza, la malattia, l’emarginazione e l’integrazione sociale. La serie riesce a porre l’attenzione su queste problematiche, evidenziando le loro complessità e le sfide che le persone affrontano quotidianamente.
Un altro aspetto chiave della trama sono le indagini di stampo poliziesco, volti a svelare gli autori di vari reati, compresi quelli legati alla Camorra, l’organizzazione criminale di stampo mafioso presente a Napoli. Queste indagini coinvolgono un vasto spettro di figure professionali operanti nel campo della giustizia, come forze dell’ordine, commissari, magistrati, avvocati e investigatori privati. La serie esplora le dinamiche e i pericoli che si celano dietro tali indagini, offrendo uno sguardo avvincente nel mondo della giustizia.
Infine, Un posto al sole tratta anche i procedimenti giudiziari, mostrando come la legge e il sistema legale siano parte integrante della narrazione. Questi momenti legali forniscono spunti per discutere dei processi legali nella società e delle implicazioni etiche e morali ad essi associate. La serie riesce ad affrontare in modo appassionante temi complessi e a stimolare la riflessione su questioni di rilevanza sociale.
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