Marinella, la storia di un marchio tutto napoletano: le cravatte di Totò, De Sica e Visconti
Napoli non è famosa solo per il suo cibo. Oltre alle sfogliatelle, i babà e le pizze, ci sono le cravatte: le cravatte più famose del mondo, quelle dell’antica e prestigiosa sartoria Marinella. Un’azienda che nasce agli inizi del secolo scorso e che ha conquistato il cuore di personaggi famosi italiani e stranieri
Si trova nella zona più elegante di Napoli, la Riviera di Chiaia, ed è essa stessa sinonimo di classe e raffinatezza. Parliamo dell’antica sartoria Marinella, la più famosa azienda produttrice di cravatte in Italia, la cui storia ha inizio nel 1914. All’epoca, il fondatore, il sarto Eugenio Marinella decise di aprire una bottega a Napoli, in piazza Vittoria, che ancora oggi come allora, apre puntuale alle 6.30 di mattina e offre sfogliatelle e caffè ai suoi clienti. La scelta dell’ubicazione non fu ovviamente casuale.
La zona è sempre stata area di passeggio della nobiltà cittadina, donne e uomini eleganti che a piedi o in carrozza, frequentavano la villa comunale e si fermavano a fare acquisti nelle botteghe di lusso, tra cui questa di Eugenio Marinella. Uomo intelligente e lungimirante, Marinella fu il primo italiano ad importare tessuti e prodotti dall’Inghilterra, paese che è sempre stato leader per l’abbigliamento e gli accessori da uomo.
Fu così che un angolo British venne ricreato in questa piccola bottega partenopea; ogni dettaglio, dai prodotti all’arredamento, è infatti di provenienza britannica. All’interno della bottega vennero importati, oltre ai pregiati tessuti, anche la maglieria Braemar e i profumi Floris. Questi ultimi furono distribuiti come omaggio ai primi visitatori invitati all’inaugurazione del nuovo salotto napoletano.
Tra le dame che intervennero alla festa e alle quali furono regalate viole, ricordiamo la presenza della scrittrice napoletana Matilde Serao, moglie di Edoardo Scarfoglio con cui fondò il Corriere di Roma, il Corriere di Napoli e il Giorno. Quelle cravatte hanno poi fatto il giro del mondo e chissà se Eugenio poteva mai immaginare che sarebbero finite nei guardaroba di personaggi come Totò, Vittorio De Sica, Luchino Visconti. Di politici come Enrico De Nicola, Francesco Cossiga, Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi e l’ex presidente degli Stati Uniti, Obama.
E soprattutto chi avrebbe mai immaginato che il fatturato di quella piccola bottega sartoriale sarebbe stato, per metro quadrato oggi il più alto al mondo? Un vero primato. Oggi è lo stilista Maurizio Marinella, uno dei più importanti imprenditori italiani all’estero, ad aver ereditato la tradizione avviata dal nonno, Don Eugenio, e poi dal padre Luigi.
A rendere così speciali le cravatte Marinella non sono soltanto gli esclusivi tessuti, ma soprattutto il lavoro artigianale e manuale che inizia nelle primissime ore del mattino e che da più di ottanta anni continua sulle basi della tradizione e dell’esperienza.
Le cravatte sono confezionate in due laboratori per un totale di centotrenta cravatte al giorno e i tessuti, stampati in Gran Bretagna sono disegnati dallo stesso Maurizio Marinella in modo che ne vengano prodotte solo quattro nella stessa fantasia, per poter soddisfare le scelte dei clienti sia in originalità che in eleganza. Al piano superiore del negozio a Napoli c’è inoltre uno show-room dedicato a chi preferisce farsi confezionare le cravatte su misura.
Il saldo legame tra la tradizione inglese e quella napoletana è testimoniato dai due simboli che formano il marchio dell’azienda. Il primo appartiene all’antica casa reale dei Borbone mentre il secondo viene solitamente rilasciato esclusivamente alle case che trattano prodotti inglesi da più di cento anni.
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