Spiagge napoletane. Lo Schiacchietiello, dove il mare blu incontra il tufo giallo
Spiagge, e ancora spiagge. Napoli offre tanto in questo senso e negli ultimi anni, in tanti, napoletani e tusisti, lo stanno riscoprendo. Parliamo questa volta dello Schiacchietiello, ai Campi Flegrei, lontano dalle rotte più battute. Mare e rocce, per chi ama il silenzio
I greci per primi ne riconobbero la bellezza, vi approdò Ulisse, incantato dalle meraviglie della costa Flegrea. Poi i patrizi romani vi costruirono ville stupende e nelle vicinanze fu creato un grande porto che ospitò la flotta imperiale, la Classis Praetoria Misenensis. Vogliamo parlarvi di un’altra delle perle di questo mare a ovest della città: un posto stupendo nella zona di Bacoli e di Miseno.
Allontanandoci dunque, ma non tantissimo, dal centro cittadino, lo Schiacchietiello è una spiaggia che si trova di fronte all’isola di Punta Pennata, caratterizzata dalla presenza di scogli in tufo. Questo sito fa parte della riserva marina del Parco dei Campi Flegrei ed è un luogo ideale per chi vuole tenersi alla larga dalle spiagge più affollate: chi ama le spiagge rocciose e il clima tranquillo che si respira nelle zone con una natura incontaminata, non può perdersi questa spiaggia.
Oltre ai litorali sabbiosi di Miliscola e le spiagge di Capo Miseno, di cui abbiamo già trattato, esistono tratti particolari e bellissimi di costa mozzafiato, tra cui questa che ha questo nome così particolare: lo Schiacchetiello. Tratto di mare e di costa che può essere considerato un piccolo angolo di paradiso affacciato sul mare di fronte, come dicevamo, all’Isolotto di Punta Pennata.
Dunque non è una vera e propria spiaggia ma un tratto stupendo di costa caratterizzato da scogli di tufo dove è possibile stendersi e bagnarsi per prendere il caldo sole dei Campi Flegrei. Fino agli anni ‘60 del 1900, l’isola di Punta Pennata era collegata alla terraferma: oggi è una riserva marina del Parco regionale dei Campi Flegrei e ha davanti a sé l’incredibile insenatura dello Schiacchetiello.
Punta Pennata sembra si sia formata, come isola, in seguito ad un terremoto del 1966, che fece scomparire la sabbia che collegava Bacoli a questo lembo di terra ferma. La zona di Punta Pennata era nota, si diceva, agli antichi romani; lì vi era anche il comando delle legioni “praetorium misenate”, come citato in un documento del IV secolo d.C. dell’imperatore Costantino e poco distante dall’antico Porto di Miseno che era sede della flotta imperiale.
Mentre la zona di Baia era sede di favolose ville sul mare dei patrizi romani, la zona di Bacoli, e in particolare di Miseno, fu trasformata dai romani in una base della flotta romana del basso Tirreno, diventando poi, in età augustea, il più importante sito militare della zona ospitando la prima flotta imperiale, la Classis Praetoria Misenensis. Di qui la necessità di avere una enorme cisterna per le acque come la Piscina Mirabilis usata per approvvigionare di acqua le navi della flotta romana e della cittadina.
Un luogo stupendo e particolare che da qualche tempo è possibile visitare tutti i giorni.
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