Il mare e le spiagge di Miseno e Miliscola: un tuffo nelle acque di una storia tutta da riscoprire
I Campi Flegrei, luogo di incantevole e prorompente bellezza. Natura rigogliosa, mare blu, il tufo giallo del Castello di Baia. Trascorrere una giornata al mare qui, sulle spiagge di Miseno e Miliscola, può essere un’ottima occasione per immergersi in una storia molto lontana, in tempi di miti e di eroi
I Campi Flegrei sono un’area poco distante da Napoli, dove la bellezza dei luoghi si unisce al fascino di una terra immersa in ogni suo angolo nell’alveo della storia più antica. Qui la costa e il mare la fanno da padrone e per chi abita in città, le lunghe e sabbiose spiagge di Miseno e Miliscola costituiscono un’ottima soluzione per viversi una vacanza pur restando in città. Sono tra le spiagge più frequentate e popolari, a breve distanza da Capo Miseno che segna la punta estrema della penisola flegrea.
Capo Miseno è un’altura tra Miseno e Bacoli, che, con i suoi 164 metri di altezza, offre una vista mozzafiato per tutti gli amanti dei panorami, che abbraccia il golfo di Napoli, le isole di Procida e Ischia e segna, in un certo senso, il confine tra il golfo di Napoli e quello di Gaeta. Procida è così vicina che sembra di poterla toccare e alle sua spalle si delinea la sagoma di Ischia: il panorama è grandioso.
L’arenile offre spazio a volontà, perlopiù occupato da lidi attrezzati con tutti i servizi, anche se non manca qualche area libera. Il bello di queste spiagge è che non restano solitarie al tramonto, si ravvivano anzi di nuova verve, visto che all’ora dell’aperitivo il litorale, lunghissimo, è costellato di beach bar e locali che permettono di godersi il tramonto e rilassarsi con musica e drink. Alle spalle della spiaggia di Miliscola si trova il Lago Miseno, specchio salmastro divenuto una classica meta “outdoor” per i turisti e i residenti.
Il lago – anche detto Maremorto o lago di Bacoli – è sfondo di piacevoli passeggiate, il percorso regala infatti scorci suggestivi del centro storico e del castello aragonese: il passeggio è movimentato dal via vai dei pescatori e dall’amenità dei giardini circostanti. Per fare il giro del lago basta una mezz’oretta a piedi: fra i punti d’interesse dei dintorni c’è la Piscina mirabilis, cisterna romana scavata nel tufo un tempo utilizzata per rifornire le navi di stanza nel porto di Miseno. Non è la sola bellezza paesaggistica a rendere Miseno un luogo ameno; nelle sue acque si nasconde, infatti, una tradizione mitologica di un certo rilievo.
Miseno deve il suo nome al trombettiere di Enea che, avendo osato sfidare Tritone nel suono della tromba, era stato gettato in mare e in seguito annegato. Il suo corpo fu ritrovato in mare da Enea, che decise di seppellirlo sotto un enorme cumulo di terra, Capo Miseno, quasi a voler ricreare una tomba in memoria del prode compagno. Così ne parla Virgilio nel VI libro dell’Eneide: Ma il pio Enea sovrappone un sepolcro di mole imponente/all’eroe, con i suoi arnesi, il remo e la tromba,/sotto un areo monte che ora è chiamato Miseno,/dal suo nome, e in perpetuo ne serba il suo nome nei secoli.
Il porto di Miseno era, nell’antichità sede permanente di una parte della flotta romana, che sfruttava un doppio bacino naturale, quello più interno, dedicato ai cantieri e alla manutenzione navale e quello più esterno era, invece, il porto vero e proprio. Miseno fu luogo assai ricercato dagli imperatori anche per la villeggiatura. Proprio a Miseno si trovava Plinio, quale comandante della flotta, quando scoppiò la terribile eruzione del 69 d. C. che gli costò la vita.
Non solo Miseno, anche Miliscola vanta forti legami con la storia di Roma. Il nome stesso Miliscola non lascia nulla all’immaginazione. Dal latino Militum Schola, la scuola militare delle Classe Misenensis era la flotta più grande mai vista all’epoca. Il porto di Miseno, che sostituì il vicino porto di Puteoli impraticabile per via del bradisismo, divenne e mantenne per diversi secoli un ruolo strategico cruciale.
Esso rappresentava un punto di riferimento per l’intero Mediterraneo garantendo la sicurezza ed il controllo militare dell’Impero Romano. Miliscola era un luogo incredibile dal punto di vista militare con le infrastrutture militari più avanzate per l’epoca, con la Piscina Mirabilis (la più grande cisterna al mondo costruita dai Romani) e i cantieri navali sul lago Miseno. La Piscina Mirabilis era alimentata dall’Acquedotto romano del Serino, che portava l’acqua addirittura dai monti irpini: ulteriore motivo di vanto ed orgoglio.
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