Il Giro d’Italia rosa e azzurro per rimarcare quanto è bella Napoli ciclabile

Ieri il Giro d’Italia ha attraversato il centro cittadino, centinaia in strada a salutare i ciclisti. Gli attivisti di Napoli Pedala hanno colto ancora una volta l’occasione per ricordare che Napoli vuole essere una città ciclabile e danno appuntamento al Napoli Bike Festival del 2 giugno.
Il Giro d’Italia rosa e azzurro per rimarcare quanto è bella Napoli ciclabile.
Ieri il Giro d’Italia ha attraversato il centro cittadino, centinaia in strada a salutare i ciclisti. Gli attivisti di Napoli Pedala hanno colto ancora una volta l’occasione per ricordare che Napoli vuole essere una città ciclabile e danno appuntamento al Napoli Bike Festival del 2 giugno.
All’azzurro delle bandiere e degli striscioni sui balconi e tra i palazzi, si è aggiunto il rosa del Giro d’Italia, che ieri ha attraversato le strade cittadine. Grande attesa e fibrillazione per questo evento salutato da tutti con grande entusiasmo. Stop al traffico veicolare e riflettori puntati sulle biciclette. L’associazione Napoli Pedala, ovviamente in prima linea, non si è fatta sfuggire l’occasione per ricordare a tutti, amministrazione comunale in testa, che Napoli resta una città su misura solo per le auto, e che ciclisti e pedoni hanno ancora vita difficile. “Vogliamo pedalare in sicurezza anche noi tutti i giorni dell’anno”. Questo il messaggio che gli attivisti dell’associazione hanno esposto, ieri, al passaggio del Giro d’Italia.
L’associazione spiega: “Da appassionati di questo magnifico sport non possiamo non essere contenti ed orgogliosi di mostrare la nostra città al mondo, per le sue bellezze e la sua cultura. Il Giro d’Italia rappresenta per la città una splendida occasione, anche per stimolare e radicare la possibilità di cambiare abitudini di spostamento nel quotidiano, verso la mobilità attiva e sostenibile, attraverso le bici o altri mezzo a impatto zero”.”La questione su cui riflettere seriamente però – proseguono – è legata a quello che succederà un attimo dopo il passaggio della carovana rosa: ci ritroveremo come se nulla fosse accaduto nel nostro incubo quotidiano fatto di violenza stradale, traffico e inquinamento.
Dal Giro nel 2022 all’edizione di questo anno, le condizioni di chi usa la bici o altri mezzi ad impatto zero, come mezzo di trasporto sono peggiorate pesantemente. Napoli perde punti in ogni classifica sui temi della mobilità e del trasporto urbano. Le cause sono l’aumento dei livelli di traffico veicolare, l’assenza di nuove infrastrutture ciclabili, la cancellazione di ztl come quella di Piazza Dante, l’eliminazione di corsie preferenziali per bus, l’aumento di incidentalità di pedoni e ciclisti ed il sistematico sforamento dei limiti d’inquinamento. In questo senario chi si muove ogni giorno utilizzando la bici come mezzo alternativo per il trasporto, lo fa in una condizione di rischio e pericolo intollerabile”.
“Siamo contenti che già si stia pensando di riconfermare nel 2024 un’altra tappa del Giro in città, ma sarebbe ingiustificabile presentare una città che non ha fatto passi in avanti con infrastrutture di qualità per chi pedala – aggiungono ancora da Napoli Pedala – Il prossimo 1e 2 giugno in occasione del Napoli Bike Festival presenteremo in città la proposta di legge nazionale di città 30 km/h e ci auguriamo che il Comune di Napoli, come già fatto da città come Bologna, Olbia, Reggio Emilia, Milano e tante altre decida di sostenere una scelta di qualità e sicurezza dello spazio urbano non più rinviabile. Serve incrementare le aree pedonali; mettere in sicurezza incroci pericolosi; potenziale la segnaletica e la sicurezza degli attraversamenti pedonali; istituire sistemi di controllo della velocità permanenti; istituire le domeniche a piedi; progettare e realizzare ciclabili utili e di qualità, infatti gli esempi delle bike lanes di Corso Umberto e Piazza Garibaldi, rappresentano in modo fin troppo evidente, che ciclabili fatte male, non servono e sono uno spreco di risorse pubbliche”. La battaglia per la mobilità sostenibile è ancora pienamente in corso, e si spera che la città di Napoli riesca a recuperare quanto prima i ritardi storici di cui soffre in questo particolare settore.

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