“Ridateci piazza Mercato”. La protestano dei ragazzini contro la scultura gigante dell’artista Milot

In effetti ha dimensioni notevoli e occupa tutto lo spazio che da sempre i ragazzi del quartiere usano per giocare a pallone. È l’installazione dell’artista albanese Milot, inaugurata qualche giorno fa a piazza Mercato a Napoli. A tanti non piace, ma il Sindaco promette: “Riqualificheremo l’intera area”.
“Ridateci piazza Mercato”. La protestano dei ragazzini contro la scultura gigante dell’artista Milot
In effetti ha dimensioni notevoli e occupa tutto lo spazio che da sempre i ragazzi del quartiere usano per giocare a pallone. È l’installazione dell’artista albanese Milot, inaugurata qualche giorno fa a piazza Mercato a Napoli. A tanti non piace, ma il Sindaco promette: “Riqualificheremo l’intera area”.
Da qualche giorno a piazza Mercato, nel cuore antico e popolare di Napoli, campeggia un’enorme scultura: “Key of Today”. Un’opera davvero imponente e di grande impatto visivo. È la scultura dell’artista italo-albanese Milot. L’opera resterà nella piazza napoletana per tre mesi. Al giubilo e alla soddisfazione delle istituzioni che hanno voluto questa operazione, si contrappone il disappunto di molti cittadini, a partire dai ragazzini del quartiere: “A noi la piazza serve per giocare a pallone! E poi noi qui dobbiamo fare la festa per lo scudetto del Napoli.
O la togliete o ve la riempiamo di disegni a forma di c…”. Era prevedibile che fosse questa la reazione dei ragazzi, i quali in mancanza di campi di calcio e più in generale di strutture sportive e di gioco, non hanno altro sfogo che quello di una piazza ampia come quella del Mercato dove da sempre si organizzano partite improvvisate. Meno scontata forse la reazione di tanti cittadini, residenti nell’area e non, i quali lamentano l’inopportunità di installare una scultura di così grosse dimensioni in una piazza già svilita da brutti e fatiscenti edifici degli anni ’60 e ’70 e in cui questa installazione, che a tanti non piace, non fa che rendere un cattivo servizio a quello che le sta intorno. Secondo tanti ruba spazio, toglie visibilità alla bella cupola maiolicata della chiesa di Santa Croce, aggiunge bruttura a bruttura. Molti criticano, al di là di tutto, proprio l’estetica della scultura, forma e colore della stessa. Entusiasta invece il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha fortemente voluto questa scultura: «Ho subito offerto allo scultore la disponibilità di Napoli ad essere la prima città ad ospitare la sua opera – ha detto il sindaco, – è un’installazione importante e significativa che lancia un messaggio di dialogo e di accoglienza tra i popoli e la nostra città storicamente è luogo di accoglienza». In tanti si chiedono cosa rappresenti questa chiave avvolta su se stessa.
L’opera, come si legge nel comunicato, vuole essere un messaggio di speranza in un periodo difficile e divisivo, un grido universale di rispetto reciproco tra le persone e un incoraggiamento a superare paure individuali e collettive, incertezze e dubbi. L’opera simboleggia la vita, la rinascita di una società aperta al dialogo e alle potenzialità di tutti, esortando a eliminare barriere, pregiudizi e meccanismi che ostacolano la realizzazione dei desideri. Molti, seppur non vedano di buon occhio la presenza di questa scultura così ingombrante, si augurano che questo sia l’inizio di un percorso di riqualificazione e in effetti queste pare siano le intenzioni dell’amministrazione che, sottolinea ancora Manfredi: «ha un progetto di riqualificazione complessivo dell’area. E sarebbe davvero ora, aggiungiamo noi; Piazza Mercato è uno dei luoghi più evocativi e ricchi di storia della città, teatro in passato di tante importantissime vicende e merita senza dubbio maggiore attenzione e cura.

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