Lo sapevate? Da un balcone di Palazzo Doria D’Angri Garibaldi fece un annuncio storico
La storia di questo edificio è legata soprattutto a un avvenimento storico: è dal suo bellissimo balcone che Giuseppe Garibaldi nel settembre del 1860 si affaccia per annunciare le nuove sorti del Regno Borbonico. Da poco ristrutturato, è uno dei palazzi più belli e importanti di Napoli.
Lo sapevate? Da un balcone di Palazzo Doria D’Angri Garibaldi fece un annuncio storico.
La storia di questo edificio è legata soprattutto a un avvenimento storico: è dal suo bellissimo balcone che Giuseppe Garibaldi nel settembre del 1860 si affaccia per annunciare le nuove sorti del Regno Borbonico. Da poco ristrutturato, è uno dei palazzi più belli e importanti di Napoli.
Con la sua bellezza ed eleganza domina l’antistante piazza Sette Settembre, il Palazzo Doria d’Angri, una splendida dimora nobiliare divenuta simbolo dell’unità d’Italia. È qui che Giuseppe Garibaldi, proprio il 7 settembre 1860, parlò al popolo esultante affacciato al balcone. Qui che l’eroe dei due mondi sistemò il suo quartier generale una volta entrato in città. Quel 7 settembre Garibaldi fece il suo ingresso a Napoli, la capitale del Regno delle Due Sicilie, accolto da una folla plebiscitaria. Dalla balconata del palazzo Doria D’Angri fa un annuncio storico: l’annessione del regno borbonico al nascente Regno d’Italia. Il plebiscito del 21 ottobre confermerà il passaggio sotto la corona sabauda. E’ proprio in ricordo di questo cruciale avvenimento che la piazza antistante il palazzo (un tempo Largo Santo Spirito) ha preso il nome di Piazza Sette Settembre. Esiste anche una tela dipinta da Franz Wenzel Schwarz, che raffigura l’evento in un quadro intitolato “ L’ingresso di Garibaldi”, che è possibile ammirare presso il Museo Civico di Castel Nuovo di Napoli.
La storia di Palazzo Doria D’Angri inizia nel 1755 per volere di Marcantonio Doria, principe di Angri. L’incarico di costruire la nuova residenza di famiglia è affidato all’archistar dell’epoca, Luigi Vanvitelli a cui, dopo la morte, successe il Figlio Carlo. Al palazzo, terminato solo nel 1780, hanno lavorato anche Ferdinando Fuga e Mario Gioffredo. Il palazzo ha una particolarissima pianta trapezoidale e si trova a cavallo tra via Toledo e Via Monteoliveto, proprio di fronte la Basilica dello Spirito Santo, dove Murat venne proclamato Re di Napoli. La facciata è in un pregevole stile neoclassico, caratterizzata da un ingresso ad arco affiancato da due coppie di colonne toscane che sorreggono il balcone d’onore. Oltre il monumentale portone del palazzo si aprono due cortili: uno di forma esagonale e uno di forma rettangolare. I due cortili sono collegati da un passaggio con volte che crea una prospettiva a “cannocchiale ottico”, tecnica tipica del Vanvitelli.
Al piano nobile oltre ad una sala ellittica in stile roccocò, si trova un boudoir ed il Gabinetto degli specchi con il famoso balcone di Garibaldi.
All’interno del palazzo si possono ammirare incantevoli e preziosi affreschi: quello magnifico de Il Trionfo di Lamba Doria nella battaglia di Curzola, realizzato da Fedele Fischetti, Alessandro Fischetti e Costantino Desiderio e quello nella volta del primo piano nobile, l’Allegoria con Mercurio, la Sapienza e la Poesia di Fedele Fischetti. Degni di nota sono inoltre i tre dipinti di Francesco Solimena e la tela nella cappella attribuita a Giovanni Maria Griffon. Uno scrigno di arte e di storia, insomma, che è possibile visitare prenotando online.
© RIPRODUZIONE RISERVATA