Lo sapevate? Il museo di San Martino custodisce il presepe più famoso del mondo

È il Presepe Cuciniello il più importante e famoso presepe del mondo ed è conservato al museo nazionale di San Martino. Circa 800 pastori che compongono tutte le scene classiche della Natività. Quale momento migliore per una visita al museo?
Lo sapevate? Il museo di San Martino custodisce il presepe più famoso del mondo.
È il Presepe Cuciniello il più importante e famoso presepe del mondo ed è conservato al museo nazionale di San Martino. Circa 800 pastori che compongono tutte le scene classiche della Natività. Quale momento migliore per una visita al museo?
Sulla collina di San Martino, in uno dei siti museali più belli di Napoli, l’omonimo museo di San Martino è custodito il più famoso e importante presepe napoletano, il Presepe Cuciniello. Si tratta di una pregevole raccolta di pastori, circa 800, donati dal collezionista Michele Cuciniello allo Stato nel 1879. Si pensi che la fama del museo è legata proprio a questa prezioso tesoro, unico al mondo. Ma chi era questo appassionato collezionista? Michele Cuciniello nacque a Napoli nel 1823, uomo dai molteplici interessi, si laureò in architettura e iniziò a coltivare la passione per i pastori del Settecento. Amico di Giuseppe Fiorelli, l’archeologo noto per aver ideato il metodo dei calchi delle vittime dell’eruzione del Vesuvio negli scavi di Pompei e fondatore del Museo di San Martino, fu grazie a lui che Cuciniello donò alla città la sua vasta e celebre collezione di pastori del Settecento. La donazione composta da circa ottocento pezzi venne accolta dall’allora direttore Demetrio Salazar, figura del Risorgimento, patriota entusiasta e storico dell’arte meridionale. Come condizione alla donazione, vi fu il personale allestimento da parte dello stesso Cuciniello. È per questo che il più celebre presepe del mondo porta il suo nome, perché non ne è stato solo il proprietario ma anche l’allestitore della scenografica grotta che costruì appositamente.
Il presepe Cuciniello è composto da tre sezioni che corrispondono ai tre episodi tradizionali che compongono la storia del presepe: la Natività, al centro, dentro un tempio romano sormontato dagli angeli. Il tempio si collega anche al gusto antiquario del tempo che con la scoperta dei siti archeologici vesuviani trae ispirazione per i paesaggi. Altra sezione è la Taverna, in una casa a due piani con le vivande e gli avventori che la affollano accompagnati dal suono degli zampognari; infine l’Annuncio ai pastori ambientato tra capanne con pastori e mandriani sorpresi dall’improvvisa comparsa dell’angelo annunciante. Questa parte è collegata al luogo dove è posta la Natività da un ponte ad arco.
Il presepe è dotato di un impianto di illuminazione che simula l’alternarsi di alba, giorno, tramonto e notte. Oltre al presepe Cuciniello la raccolta del Museo Nazionale di San Martino custodisce anche altre stupende opere di pregevole fattura che contribuiscono a fare di questa la principale raccolta pubblica italiana dedicata alla produzione presepiale, che ha raggiunto i massimi vertici di qualità tra Sette e Ottocento.
Da ricordare è il presepe Ricciardi col corteo di Orientali, poi il lascito dell’avvocato Pasquale Perrone che nel 1971 affidò al Museo la sua raccolta costituita da 956 oggetti, di cui alcuni sono montati nei caratteristici ‘scarabattoli’, vetrine lignee, che permettono la vista del presepe da più lati in cui possono essere allestite le scene tipiche dell’Osteria, la Natività, l’Annuncio ai Pastori.

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