Lo sapevate? Nel cuore di Neapolis si nasconde un luogo fermo nel tempo: il teatro greco-romano

Lo sapevate? A via dell’Anticaglia, nel cuore del centro storico di Napoli, nascosto e circondato dai palazzi, sono visibili i resti di uno dei luoghi più importanti e frequentati dagli abitanti di Neapolis: il grande teatro greco – romano. Lo storico Svetonio racconta un aneddoto famoso su Nerone, vi raccontiamo quale.
Lo sapevate? Nel cuore di Neapolis si nasconde un luogo fermo nel tempo: il teatro greco-romano.
Lo sapevate? A via dell’Anticaglia, nel cuore del centro storico di Napoli, nascosto e circondato dai palazzi, sono visibili i resti di uno dei luoghi più importanti e frequentati dagli abitanti di Neapolis: il grande teatro greco – romano. Lo storico Svetonio racconta un aneddoto famoso su Nerone, vi raccontiamo quale.
Il centro storico di Napoli, si sa, è un luogo che ha del magico per via delle testimonianze storiche di tipo architettonico e monumentale risalenti a secoli e epoche differenti, che convivono l’uno accanto all’altra. L’una sull’altra, intersecandosi. Così, tra i vicoli dal sapore seicentesco e gli edifici costruiti tra Settecento e Ottocento, è possibile scorgere resti di mura greche, il reticolato romano, colonne inglobate tra i palazzi; stili e storie differenti che si sovrappongono e si mescolano. Napoli è un melting pot. A via dell’Anticaglia c’è uno degli esempi più affascinanti di stratificazione storica: i resti di uno dei siti più importanti dell’antica Neapolis, il teatro greco-romano del I secolo a.C. La grande costruzione, costituita da un teatro all’aperto e da uno al chiuso era stata edificata pressappoco nella parte superiore dell’Agorà, l’attuale piazza San Gaetano, alle spalle del tempio dei Dioscuri. Lo storico Svetonio ci racconta di come Nerone amasse esibirsi, nel ruolo di cantore, in questo teatro e che una volta, nell’enfasi della performance, continuasse a cantare noncurante del violento terremoto che squassava la terra.
Ma cosa resta di quell’enorme costruzione, centro e cuore pulsante della vita culturale della città, prima greca poi romana, custode della cultura ellenica anche nei secoli successivi? È sopravvissuta solo una piccola parte della media cavea, e cioè i posti centrali del teatro. Questi resti non sono visibili dalla strada, poiché nascosti e circondati dai palazzi che vi si affacciano. E allora immaginate che emozione, andando a visitare il sito, ritrovarsi nel cuore della Napoli di oggi, tra le abitazioni e che ci vive, a calpestare un pezzo di quella della città origini. Una volta entrati, ci troviamo nel bel mezzo delle gradinate dove un tempo cinquemila spettatori acclamavano l’esibizione di Nerone. Molti gradini sono ancora in parte ricoperti del loro marmo originario e in basso si è conservato anche uno dei vomitoria, cioè l’ingresso per gli spettatori, da cui tuttora si accede per la visita del sito.

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