Lo sapevate? Maradona a Napoli abitò a Posillipo, in una casa in via Scipione Capece

Via Scipione Capece, una strada panoramica a tortuosa, dove si trova l’appartamento in cui viveva Maradona con Claudia Villafane, una palazzina (sarebbe dovuto essere un luogo di passaggio, in attesa di una villa che però non arrivò mai) bassa in una zona residenziale di lusso della città, da cui si vede il golfo e il Vesuvio.
Lo sapevate? Maradona a Napoli abitò a Posillipo, in una casa in via Scipione Capece.

Foto di Sergio Siano
Maradona visse sette anni a Napoli, dal 1984 al 1991.
Il fuoriclasse argentino lasciò un’impronta indelebile nella città partenopea.
Il Lungomare di Napoli è stata la prima indimenticabile residenza di Maradona al suo arrivo in città. Il fuoriclasse argentino ha infatti alloggiato per i primi sei mesi della sua esperienza partenopea presso l’Hotel Royal, prima di trasferirsi nel 1985 a Posillipo, nella celebre casa di via Scipione Capece.
Quali erano i luoghi del più grande calciatore di sempre? Lo stadio San Paolo, ovviamente, che ora porta il suo nome. E poi ancora il Centro sportivo Paradiso di cui restano ammassi di ferro arrugginito, un cancello azzurro dipinto ormai chiuso e dalla vernice scrostata, erba alta e locali vandalizzati. Il quartiere Soccavo si paralizzava letteralmente quando Diego sfrecciava con la sua Ferrari in via Epomeo per recarsi agli allenamenti. Oggi lo storico centro sportivo è in stato di abbandono. Qui ogni giorno, dagli anni ’70, si allenava il Napoli. E qui, chi ha potuto, ha visto el Pibe de oro palleggiare con le bottigliette d’acqua minerale.
Via Scipione Capece, una strada panoramica a tortuosa, dove si trova l’appartamento in cui viveva Maradona con Claudia Villafane, una palazzina (sarebbe dovuto essere un luogo di passaggio, in attesa di una villa che però non arrivò mai) bassa in una zona residenziale di lusso della città, da cui si vede il golfo e il Vesuvio. Da quelle stesse finestre partirono spari con una carabina ad aria compressa nel 1991 contro 4 giornalisti perché Maradona voleva un po’ di privacy.
Il ristorante di via Martucci, a ridosso di piazza Amedeo, che ora non c’è più. O anche l’hotel Paradiso, poco distante da casa. E pure da D’Angelo, nome di tradizione per i pranzi e le cene della borghesia napoletana, ancora oggi. E c’era tra i suoi luoghi di svago pure il Sarago, ristorante di specialità marinare in uno dei lati di piazza Sannazzaro, a due passi dal lungomare di Mergellina, aperto sempre e fino all’alba per oltre 40 anni.
Piazza dei Martiri, il salotto buono della città, Maradona l’ha frequentata lo stretto indispensabile, fino a quando in uno dei palazzi antichi che la cingono, ci sono stati gli uffici della società di Ferlaino. Infine, come riporta un vecchio articolo dell’Agenzia Agi, Forcella, il quartiere roccaforte del potere dei Giuliano, il clan che con Luigi, detto ‘o re, e i suoi fratelli, soprattutto Carmine, resterà noto nelle cronache del mondo per quel gruppo di foto, una su tutte, che ritrae Maradona insieme a loro nella vasca da bagno a forma di conchiglia in marmo con rubinetti dorati su sfondo di nero piperno.

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