Monumenti napoletani: il Maschio Angioino, uno dei simboli della città

(PRIMA PUNTATA) Castel Nuovo, chiamato anche Maschio Angioino o Mastio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale della città. Andiamo a scoprire tutti i suoi segreti.
Monumenti napoletani: il Maschio Angioino, uno dei simboli della città.
(PRIMA PUNTATA) Castel Nuovo, chiamato anche Maschio Angioino o Mastio Angioino, è uno storico castello medievale e rinascimentale della città. Andiamo a scoprire tutti i suoi segreti.
La costruzione del Maschio Angioino iniziò nel 1279, sotto il regno di Carlo I d’Angiò, su un progetto disegnato dall’architetto francese Pierre de Chaule.
Il castello domina in modo scenografico piazza Municipio e attualmente è sede della Società napoletana di storia patria, del Comitato di Napoli dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e anche anche del Museo Civico. Fu residenza reale e fortezza. Fin dall’inizio esso venne chiamato “Castrum Novum” per distinguerlo da raccoforti più antiche come quella dell’Ovo e Capuano.
La costruzione grazie a Carlo I d’Angiò, che nel 1266, dopo aver sconfitto gli Svevi, salì al trono di Sicilia e spostò la capitale da Palermo a Napoli.
Con l’ascesa al trono di Roberto il Saggio, nel 1309, il castello, fu ristrutturato e ampliato, e soprattutto divenne un centro di cultura frequentato da artisti e letterati del calibro di Giotto, Petrarca e Boccaccio. Dopo il periodo degli Angioini arrivarono gli Aragonesi che come i predecessori predecessori, sistemarono qui la dimora reale, facendo innalzare il grandioso Arco di Trionfo per celebrare il vittorioso ingresso nella città di Napoli.
Con gli Aragonesi il castello-palazzo diventa fortezza, adeguata alle nuove esigenze belliche. La struttura della costruzione diventa più massiccia.
Alla fine del XV secolo i Francesi subentrarono agli Aragonesi; poi i viceré spagnoli ed austriaci, in questi periodi e sino alla fine del XIX secolo la struttura subì ulteriori modifiche.
In epoca moderna si arrivò pertanto ad avere un castello in forte stato di degrado e abbandono, le facciate esterne erano state completamente inglobate tra i residui delle vecchie costruzioni, con fabbricati ed altri edifici sorti tra la fine del XVII secolo e la fine del XVIII secolo. Le merlature erano praticamente sparite e le finestre del XIV e XV secolo erano state rimaneggiate fino a perdere qualsiasi caratteristica medievale e rinascimentale. Agli inizi del Novecento si decise quindi di recuperare il castello, liberarlo dagli abusivismi e dai capannoni e farlo tornare, almeno per quanto riguarda le facciate esterne al XV secolo.
Nel primo ventennio del XX secolo iniziarono i lavori di isolamento del castello dalle costruzioni vicine: questo intervento per il riconoscimento del valore storico e monumentale della fortezza. Anche il grande spazio attiguo venne sensibilmente modificato e migliorato. Nella prossima puntata dedicata a questo monumento andremo a vedere l’attuale struttura del Maschio Angioino. (FINE PRIMA PUNTATA)

© RIPRODUZIONE RISERVATA