Fosse comuni pronte anche in Brasile: a San Paolo e in Amazzonia cimiteri a rischio collasso
#mondo Dopo New York anche in Brasile si preparano le fosse comuni: a San Paolo, la città più grande e popolosa del paese, e a Manaus, in Amazzonia, i morti sono ormai troppi
Dopo New York, fosse comuni anche in Brasile a San Paolo e in Amazzonia per far fronte all’aumento di decessi per l’epidemia di coronavirus.
Lo ha annunciato il sindaco di San Paolo, Bruno Covas: nella città più grande e popolosa del Brasile, nel cimitero di Vila Formosa sono state scavate centinaia di fosse per far fronte all’aumento dei morti. Come riporta Ansa, secondo i media brasiliani, la metà delle sepolture a San Paolo riguarda persone decedute a causa del Covid-19. La metropoli è la città più colpita dalla pandemia in Brasile.
Stesso scenario anche a Manaus, in Amazzonia. In lacrime il sindaco Arthur Virgilio Neto: «Non stiamo vivendo un’emergenza, ma una calamità naturale”. La capitale amazzonica registra centinaia e centinaia di contagiati, con i pochi posti di terapia intensiva ormai al completo. Siamo al collasso, i medici devono scegliere chi salvare in base all’età, siamo alla barbarie», ha detto Virgilio, che ha lanciato un appello al governo di Brasilia affinchè venga aiutata l’Amazzonia che ha bisogno di aiuto: volontari, medici, infermieri e apparecchiature.
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Spende 40mila euro in videogame utilizzando la carta di credito della Parrocchia: prete nei guai
Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.
Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.
Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.
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