La Wada, agenzia mondiale antidoping, ha estromesso la Russia da tutti i tornei sportivi internazionali per quattro anni.

La decisione dell’ente internazionale per la lotta al doping arriva in seguito alle indagini secondo cui la Russia ha eliminato i file relativi a test effettuati da suoi atleti, risultati positivi al doping.  

Non ci sarà dunque la bandiera a strisce orizzontali bianca, blu e rossa alle prossime Olimpiadi di Tokyo 2020 e a quelle invernali di Pechino 2022.

Mosca ora potrà fare ricorso alla Corte di arbitrato per lo sport di Losanna, in Svizzera. Su questa eventualità deciderà l’agenzia russa antidoping. Qualora il ricorso venisse presentato e rigettato gli atleti russi potranno comunque gareggiare, ma in qualità di atleti neutrali e non rappresentanti la Russia. 

Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.

La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.