Si trattava semplicemente di un 16enne con una distorsione al ginocchio, ma evidentemente i suoi amici non volevano aspettare, così tre giovani hanno pensato bene di sequestrare un’ambulanza e gli operatori per soccorrerlo.

La denuncia, come scrive l’Ansa, arriva dall’associazione ‘Nessuno Tocchi Ippocrate’ che ha spiegato in un post su Facebook che la postazione 118 della Stazione Centrale si trovava al Loreto mare quando improvvisamente nel pronto soccorso si è presentato un gruppo di ragazzi che ha preso di forza l’equipaggio e lo ha costretto a salire in ambulanza.

Gli operatori con a bordo i tre ragazzi si sono diretti sotto minaccia, verso il quartiere ‘Loreto Mare. All’arrivo il mezzo è stato circondato da un folto gruppo di persone che ha coperto di insulti i sanitari.

Il medico precipitatosi a soccorrere il ferito che pensava fosse in pericolo di vita, ha poi scoperto trattarsi di una semplice distorsione al ginocchio, ma nonostante questo ha dovuto immediatamente trasportarlo all’ospedale, viste le pesanti minacce subite.

Il giornalista Franco Di Mare è morto a Roma.

La famiglia ha annunciato il decesso con una nota: “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie”.

Meno di un mese fa, il 28 aprile, durante una commovente apparizione a “Che tempo che fa”, Di Mare aveva parlato del suo ultimo libro, “Le parole per dirlo, la guerra dentro e fuori di noi” (Sem editori). In quell’occasione, aveva rivelato di essere gravemente malato: “Ho un tumore molto cattivo, il mesotelioma: si prende respirando le particelle di amianto. Mi rimane poco da vivere, ma non è ancora finita”. Di Mare aveva spiegato a Fabio Fazio che aveva contratto la malattia respirando amianto durante le sue missioni da inviato di guerra. Aveva inoltre espresso la sua serenità nonostante la diagnosi, aggiungendo che “da questo non si guarisce”. Le sue affermazioni avevano colpito profondamente il pubblico, specialmente per le critiche alla Rai (pur precisando che non si riferiva all’attuale dirigenza) riguardo il trattamento ricevuto dopo la scoperta della malattia.