Era il 18 gennaio del 1970, il Cagliari capolista affrontava la trasferta al Menti fra le critiche stucchevoli per una squadra che, secondo i detrattori di quei giorni, faticava a segnare in trasferta. A rimandare al mittente quelle parole ci
Era il 18 gennaio del 1970, il Cagliari capolista affrontava la trasferta al Menti fra le critiche stucchevoli per una squadra che, secondo i detrattori di quei giorni, faticava a segnare in trasferta. A rimandare al mittente quelle parole ci
Il mito sul muro. La magnifica rovesciata di Rombo di Tuono, al secolo Gigi Riva, che ha portato il Cagliari dritto allo scudetto, impressa in un super-murale (6 metri per 8) nella piazza San Pietro, nel cuore di Perdasdefogu, in
Barella è già carico in vista delle doppia sfida della Nazionale di Mancini contro Grecia e Bosnia. Nel ritiro di Coverciano il centrocampista del Cagliari, al centro di voci di mercato, si è esibito con una spettacolare conclusione al volo.
Dai campetti in terra battuta di periferia al Sant’Elia e agli stadi più importanti della Penisola: ne ha fatta davvero tanta di strada Nicolò Barella prima di diventare una colonna del Cagliari e uno dei talenti più abbaglianti dell’intero calcio
Era il 18 gennaio del 1970, il Cagliari capolista affrontava la trasferta al Menti fra le critiche stucchevoli per una squadra che, secondo i detrattori di quei giorni, faticava a segnare in trasferta. A rimandare al mittente quelle parole ci