«Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno». Questi i versi più famosi che il sommo poeta Dante Alighieri dedica, nel XXXIII canto dell’Inferno al conte Ugolino della Gherardesca. Versi immortali, ancora oggi discussi e aperti a diverse interpretazioni, che
«Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno». Questi i versi più famosi che il sommo poeta Dante Alighieri dedica, nel XXXIII canto dell’Inferno al conte Ugolino della Gherardesca. Versi immortali, ancora oggi discussi e aperti a diverse interpretazioni, che
Questa mattina a Roma il Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, ha voluto svelare al pubblico in videocollegamento l’ormai atteso prodotto editoriale. Insieme a lui il prof Aldo Onorati e lo scrittore Valerio Massimo Manfredi, con il giornalista
«Poscia, più che ’l dolor, poté ’l digiuno». Questi versi più famosi che il sommo poeta Dante Alighieri dedica, nel XXXIII canto dell’Inferno al conte Ugolino della Gherardesca. Versi immortali, ancora oggi discussi e aperti a diverse interpretazioni, che raccontano
“E a dir di Sardigna le lingue lor non si sentono stanche”. Così Dante apostrofava i sardi nel XXII canto dell’Inferno della Divina Commedia, quasi stesse descrivendo l’innata abitudine degli abitanti dell’Isola di parlare della loro terra natia ovunque si trovino. Pur