Unici in Italia ad aver avviato questa attività nelle Marche, Giulia Alberti e la sua famiglia hanno deciso di importare nel nostro paese un processo che, eschimesi e lapponi portano avanti già da secoli: filare il sottopelo dei loro cani
E’ stata chiamata Topina e sta bene, fisicamente quantomeno ma i suoi occhi sono velati di immensa tristezza. La cagnetta è stata recuperata mentre stazionava disperata davanti all’Eurospin di Olbia zona aeroporto, rincorrendo chiunque come a cercare aiuto. Le sue
Milionesimo ritrovamento: 5 piccoli, 5 figli dell’ennesima sterilizzazione mancata. Farli crescere, vivere e morire in canile: questo si che è contro natura. I cuccioli sono stati recuperati in zona Villacidro con la mamma: sono 5 e hanno appena due mesi.
Questa è la storia di un cane che per anni era in vita ma non viveva. Questa è la storia di Bianca, bellissima simil maremmana ex detenuta in uno dei canili lager più tristemente noti della Sardegna, oggi per fortuna
Solo l’uomo, a differenza degli animali, è capace di creare dolore con premeditazione e volontariamente, senza motivo. E nonostante tutto, continua a farlo sempre e comunque nei confronti dei più indifesi, come gli animali e soprattutto i cani, che vedono
Da Siliqua a Cagliari solo andata (per ora). La cagnetta è salita sul treno a Siliqua ed è scesa a Cagliari dove è stata recuperata dalla polizia ferroviaria, poi affidata al Dog Hotel di Assemini dove si è verificato che
16 anni chiusa in canile: ecco come ha passato la sua vita Antonia, dolcissima cagnetta di Ortacesus. Di sicuro frutto di una cucciolata non desiderata, figlia di una madre non sterilizzata e finita in un box dove ha trascorso tutta
Nessun refuso, state tranquilli: qui si parla proprio di “cane-giver” di chi, cioè, si prende cura di un cane anziano. Perché si, anche loro col passare degli anni invecchiano e vanno incontro a patologie tra l’altro molto simili a quelle
La triste storia di Nonno Milo, rimasto “orfano” dei suoi padroni che, purtroppo sono morti tutti e due. Lui ha 10 anni e nessuno si può prendere cura di lui: fortunatamente è stato accolto al rifugio La Casa di Bingo
Nonno Linus è arrivato al rifugio di Gonnosfanadiga nel lontano 2009, in condizioni di salute pietose. Da allora è diventato uno dei pilastri della struttura gestita da Caterina Uccheddu. Oggi un’artrosi terribile gli impedisce di camminare ma lui, sempre felice,