La Cagliari che non c’è più. Guardate come si è trasformato questo angolo di Villanova in 120 anni. Chi riesce a indovinare dove si trova questo angolo di Villanova che non esiste più? In realtà le scale ci sono
Una bella foto in bianco e nero della scalinata di Bonaria nel gennaio 1985. Una 127 e una 500 Fiat ai piedi della basilica e due persone attrezzate alla buona per affrontare la neve e il freddo inattesi.
L’attività di estrazione del sale si è fermata definitivamente nel 1985. Nel 1999 è stato istituito il Parco naturale regionale Molentargius – Saline, che ospita flora e fauna protetta, piante rare e i fenicotteri che dal ’93 hanno cominciato a
Era noto a tutti come lo schiacciasassi dei Giardini Pubblici, altrimenti detto in sardo su “cracca giarra“. In questa foto del 1991, gentilmente concesso dal nostro lettore Giorgio Atzeni, alcuni bambini si divertono a giocarci sopra. Generazioni e generazioni di
Sa Zirogna, il nerbo del bue essiccato, un tempo si poteva trovare in quasi tutte le case, era uno dei metodi educativi preferito dalle mamme cagliaritane. Probabilmente sulle nuove generazioni questa parola non sortirà alcun effetto, ma a chi ha
La Cagliari che non c’è più: via Garibaldi, il Piccolo Caffè di signor Nando Mura, indimenticabili i suoi gelati. Un’immagine che ai più giovani dirà poco o niente. Il Piccolo Caffè in via Garibaldi, proprio davanti a quello che era
C’erano una volta il “Nuovo Odeon”, il “4 Fontane” e l’indimenticato “Alfieri”. I vecchi cinema del centro di Cagliari sempre nel cuore e nei ricordi della gente. La memoria va allora al passato, forse nemmeno molto lontano: quando i film
Questa foto risale a 43 anni fa e oltre alla linea delle auto inequivocabilmente anni ’70, così come l’abbigliamento dei passanti, un altro segno del passato è il filobus. Di un bel giallo vivace, così come il semaforo, ci parla
Buoncammino esiste una chiesa dedicata a San Lorenzo. Rimane un poco nascosta, la si trova percorrendo la salita parallela al viale che porta al “discesone” di Is Mirrionis. Una chiesetta intitolata alla Vergine di Buoncammino e San Lorenzo, ma anticamente
Sulla terribile carestia che imperversò in Sardegna nel 1812, sotto la dominazione sabauda, è stato scritto abbondantemente. Del resto, “s’annu doxi” è ancora oggi, a distanza di quasi due secoli, eternato in alcune colorite espressioni. Ciò che è meno noto,