La Cagliari che non c’è più in una bella foto degli anni ’70, circa. La cupola della Cattedrale di Castello spicca in questa bella istantanea, in un’atmosfera d’estate sarda, come sembra essere dai vestiti delle persone.

Il Duomo guarda verso il Terrapieno. Ai piedi ecco gli alberi dell’attuale Giardino sotto le mura, l’area verde tra Villanova e Castello inaugurata solamente nel 2014. Un prolungamento della passeggiata coperta sotto il Bastione di Saint Remy, dove trovano spazio anche sette opere dello scultore Pinuccio Sciola.

Da lì oggi l’ingresso al parcheggio multipiano, pura fantascienza in quegli anni. Degli ascensori, ovviamente, nemmeno l’idea. Quelli infatti sarebbero arrivati alla fine degli anni ’90 e il terrapieno era solo un gigantesco spazio senza i campi da calcetto, da basket e locali.

Per salire in Castello, insomma, gambe in spalla e sotto le infinite gradinate del Bastione.

La Cagliari che non c’è più in una foto degli anni ’60-’70. Nella via Santa Croce alcuni bambini in fila a un “vespasiano”, uno dei tanti orinatoi pubblici in forma di garitta o “edicola”.

Oggi lontano ricordo, sino a una quarantina di anni fa erano abbastanza diffusi, anche se spesso non brillavano per l’igiene.

Per i parlanti più esperti, nonché per gli appassionati della storia romana, il loro nome originario sembra essere quello di “fulloniche”. Il nome popolare di “vespasiano” è dato dall’omonimo imperatore Flavio, il quale li avrebbe sottoposti a tassazione.

FONTE FOTO: “Cagliari Fotografica – Tra Passato e Presente”.