I bellissimi scatti di bimbi sardi mentre indossano, durante varie processioni in Sardegna, costumi tradizionali della nostra Isola, importante patrimonio culturale che testimonia l’identità e la storia unica della Sardegna, suscitando ammirazione per la loro bellezza e complessità. I costumi
Questa è una di quelle storie che il lieto fine lo hanno, per carità, ma con riserva: ha infatti il sapore dolceamaro di una verità saputa da sempre ma resa reale, concreta e metabolizzabile dopo tanti anni, dopo troppi anni.
Nel Villaggio di Monte Narba (San Vito, Sarrabus) un tempo abitavano un migliaio di persone. Venne costruito nel 1864 per dare una casa ai minatori che lavoravano nella cava di argento e piombo che si trova lì vicino. C’erano case,
Nei primi anni del XVII secolo, l’Arcivescovo Desquivel fece sopraelevare il presbiterio per far scavare una finta cripta dedicata alle reliquie dei Martiri, a San Saturno e a San Lucifero. Il soffitto, voltato a botte ribassata, è decorato con ben
“La gioventù è partita, ormai bisogna vivere giorno dopo giorno. L’unico mio desiderio è essere libero”. Sono parole semplici e prive di rancore quelle pronunciate da Beniamino Zuncheddu nella trasmissione di Porta a Porta andata in onda ieri su Rai
Sa Tunda è il pane tipico di Teulada, Sud Sardegna, con una storia antica che risale almeno al 1700. Questo pane, fatto di semola, ha una forma distintiva a sette punte, chiamate “pizzi”. Questa forma non è solo decorativa, ma
La coga, creatura leggendaria sarda, è presente in molti racconti, in libri, in storie tramandate di padre in figlio – talvolta con elementi diversi, caratteristici per ogni zona –. Aspetto diabolico, spiccata bruttezza, peluria diffusa in tutto il corpo, unghie molto
Ilaria Salis, una militante antifascista milanese di origini sarde di 39 anni, è stata arrestata in Ungheria e accusata di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti durante una contromanifestazione a Budapest in data 11 febbraio 2023. La Procura ungherese ha
La chiesa di Santa Eulalia conservava sotto la pavimentazione 6 cripte, ognuna corrispondente alla cappella sovrastante, realizzate a partire dal XVI secolo e abbandonate con l’apertura del cimitero monumentale di Bonaria (1826) a seguito dell’editto di Napoleone (1804) che vietava
Articolo a cura di Massimiliano Perlato. Ritrovare Elisa Mele a quasi dieci anni dalla prima intervista, ha l’effetto del tempo che scorre troppo veloce. Emigrata nella lontana Australia per inseguire un sogno, lasciando le campagne dell’oristanese, è approdata a Rainbow