Ha cominciato timidamente un anno e mezzo fa: piano piano si avvicinava al cancello del rifugio Amici degli Animali di Gonnosfanadiga (Sud Sardegna) e rimaneva in monitoraggio, pronto a scappare ad ogni evenienza. Uno, due, tre giorni la stessa storia: poi le volontarie hanno cominciato a lasciargli fuori una ciotola con crocchette, un po’ di pasta, della carne.

Ed ecco che Dingo ha iniziato così ad essere “cliente” fisso del rifugio, prima solo a cena e poi anche a pranzo. Lui è un cane pastore che, ad ore pasti, ormai tutti i giorni, caldo o freddo, pioggia o vento, finito il suo compito con il gregge, si fa una passeggiata e aspetta, seduto, compito ed educato, la sua ciotola.

Dingo con Caterina Uccheddu, responsabile del rifugio

Ma non si mangia prima di una bella dose di coccole e controlli da parte delle volontarie: qualche mese fa era stato notato con una zoppia a una zampa. Somministrati gli antidolorifici e allertato il padrone, Dingo dopo qualche tempo si è ripreso e ha riniziato la sua routine.

Questa bella storia di fiducia e fedeltà, è utile soprattutto per raccontare che le volontarie non si occupano “solo” dei cani ospitati all’interno del rifugio ma anche degli animali del territorio circostante. Un duro impegno che le vede impegnate in prima linea in un compito molto gravoso, senza ferie, feste, riposo.

Ricordiamo che nel rifugio di Gonnosfanadiga sono presenti oltre 200 cani che hanno quotidianamente necessità di cibo, medicine, alimentazione particolare, visite mediche. Per informazioni, adozioni e supporto: 348 6995817.

Charlie ha un’unica “colpa”: non essere mai stato amato davvero. La sua vita comincia in un canile, dove viene adottato da cucciolo, circa sei anni fa. All’inizio sembra una storia a lieto fine, ma con il tempo Charlie cresce, diventa “ingombrante”, e ciò che doveva essere una casa per sempre si trasforma in una tappa provvisoria.

Dopo la prima adozione, Charlie viene affidato a un’altra famiglia e poi ancora a un’altra, in un ciclo infinito di rifiuti e abbandoni. Ogni volta che trova un nuovo tetto, viene nuovamente allontanato. La sua natura dolce e affettuosa, anziché essere apprezzata, diventa motivo di fastidio. È facile immaginare quanto dolore abbia provato, passando da una realtà all’altra senza mai sentirsi davvero a casa.

Alla fine, Charlie è tornato da chi lo aveva scelto la prima volta, ma non amato. E lì la situazione è diventata ancora più triste: legato perché troppo affettuoso, troppo “fisico”. Per un cane che desidera solo amore, non c’è ferita più grande.

Oggi, però, Charlie ha una nuova possibilità. È ospite del rifugio gioiello La Casa di Bingo a Capoterra, dove riceverà le cure di cui ha bisogno: visite veterinarie, castrazione e, soprattutto, l’amore e la serenità che merita. L’obiettivo più importante? Trovare per lui una famiglia responsabile, pronta ad accoglierlo per sempre.

La storia di Charlie non è solo quella di un cane sfortunato, ma un insegnamento per tutti noi. Adottare un animale non è un gesto da prendere alla leggera: richiede amore, pazienza e impegno. La sua vicenda ci ricorda quanto sia fondamentale adottare con responsabilità, per garantire agli animali una vita dignitosa e piena d’affetto.

Per chi desidera offrire a Charlie una casa o vuole saperne di più, è possibile contattare La Casa di Bingo al numero 347 8121550. Charlie merita una nuova vita, fatta di amore vero. Aiutiamolo a trovare la sua rivincita.