La “finta Chiesa” di Quartu della 2° Guerra Mondiale: una postazione di guerra mascherata da edificio religioso
A spiegarci i dettagli di questo luogo ammantato di passato è Stefano Cogoni, impiegato di Sinnai che è anche un grande appassionato di Guerre Mondiali nell’Isola.
Non tutti sanno che a Quartu, nelle colline di Pitz’e Serra, sorge – antico remember del secondo conflitto mondiale – quella che viene chiamata “finta Chiesa”.
Ma finta…in che senso? A spiegarci i dettagli di questo luogo ammantato di passato è Stefano Cogoni, impiegato di Sinnai che è anche un grande appassionato di Guerre Mondiali nell’Isola.
In Sardegna, in effetti, come spiega, furono circa 1500 le fortificazioni che vennero progettate, dal 1941. Del resto, perlomeno all’inizio, si pensava che il famoso sbarco sarebbe stato qui, in quest’Isola. Quartu non faceva eccezione, era anch’essa una città fortificata.
Ma torniamo indietro: che funzione poteva avere una “finta Chiesa”? Semplice, quella di mimetizzarsi dai nemici.
La “finta Chiesa” (Caposaldo XVI Corleone, come da carta archivistica d’epoca si trovano queste definizioni) di Quartu ricorda pienamente gli edifici religiosi, con una struttura circolare che richiama per esempio il rosone delle chiese. E invece era proprio un fortino, dove i soldati erano pronti, armati di mitragliatrici Breda e altre armi e con a disposizione cannoni di vario calibro e modello. Nella casamatta di Pitz’e Serra si trovavano, nel 1943, fucili mitragliatori Breda 30 e un cannone controcarro di calibro 47mm.
«Accadeva spesso, venivano realizzate a tal scopo anche imitazioni di vere case» spiega Cogoni. «In questo modo, gli aerei non notavano nulla di strano, mentre volavano sopra veri e propri fortini militari camuffati, postazioni di guerra a tutti gli effetti».
Cogoni si occupa, oltre che dello studio dei conflitti mondiali, anche – con alcuni colleghi, Amici dei Fortini, Assfort Sardegna e Comitato Margine Rosso – al recupero storico di fortini e di altri posti collegati a quel periodo, per anni deturpati da vandali.
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