A Natale, generalmente, i sardi emigrati lontano dall’isola, tornano a casa. Tutto questo sempre che sia possibile. Brutte notizie infatti per i sardi che vorrebbero tornare a Cagliari da Milano tra il 20 e il 25 dicembre con un volo in continuità territoriale: nessuna speranza di tornare in tempo per il pranzo con i parenti.

Facendo una rapida ricerca sul sito di Alitalia, ci si accorge che i voli dal capoluogo lombardo a quello sardo, a ridosso di Natale semplicemente non ci sono. L’unica alternativa arriva dalle low cost. Per arrivare a Cagliari in quelle date Ryanair offre un non certo economicissimo Bergamo-Cagliari alla “modica” cifra di 268,15 euro (bagaglio in stiva escluso). ANche con Easyjet non c’è speranza, i voli sono stati già tutti prenotati.

Insomma, tornare a casa per natale, per i sardi emigrati al nord Italia se non impossibile è davvero proibitivo.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.