La lettera del giorno: “Mountain Bike sulla Sella del Diavolo: servono regole certe e condivise da tutti”
A Cagliari si è acceso un fitto dibattito sul presente e sul futuro della Sella del Diavolo, dopo che le due associazioni ecologiste Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra hanno chiesto, in una nota inviata alla stampa cittadina,
A Cagliari si è acceso un fitto dibattito sul presente e sul futuro della Sella del Diavolo, dopo che le due associazioni ecologiste Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra hanno chiesto, in una nota inviata alla stampa cittadina, di vietare alle mountain bike l’accesso ai sentieri naturalistici sulla Sella del Diavolo.
A scriverci è Stefano Mundula, esperto di aree protette e nostro lettore, che propone alcune soluzioni. Ecco il contenuto della lettera:
«Parlo da privato cittadino, esperto della fruizione nelle aree protette, sia in campo nazionale che internazionale, dove problematiche legate alla conservazione e alla fruizione sono state da me ampiamente studiate in differenti settori.
La questione è risolvibile con delle regole scritte tra gli attori, fruitori, portatori d’interesse, stakeholders, insomma da tutti coloro abbiano anche un remoto interesse per l’area tanto da voler partecipare alle “trattative” per scrivere un decalogo, un regolamento, un codice di comportamento.
L’unico modo per avere una buona gestione di un’area protetta, sia per chi abbia un senso legato alla conservazione e sia per chi lo abbia per la fruizione, è quello di innescare azioni partecipative dal basso, capaci di coinvolgere la comunità locale con tutti i suoi animi sino ad acquisire un accordo comune.
La cosa non è facile, occorrono professionisti della comunicazione, tecnici capaci di spiegare cosa significhi un Sito di interesse comunitario, cosa e quali siano le ecologie presenti nel Capo S. Elia e Sella del Diavolo, e sopratutto tanto impegno da parte delle comunità nel contribuire al dibattito per la tutela del bene comune.
Ho detto “bene comune” poiché reputo che entrambe le fazioni abbiano a cuore quei posti, pur conferendo significati differenti. Infatti voglio precisare adesso, da conservatore convinto e da biker appassionato, che entrambi i miei animi tengono alla tutela del Capo S. Elia e della Sella del Diavolo allo stesso modo e riflettono un comportamento attento e misurato ogni volta che vi accedo. Attento lettore di quanto accade nella mia Città, sarei lieto di assistere o di poter dare il mio contributo nella soluzione di questa questine a me tanto cara».
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