Geppi Cucciari: per noi è lei la vera vincitrice di Sanremo 2025

Geppi Cucciari ha dimostrato che per fare spettacolo non bastano solo testi scritti e autori capaci, ma serve talento puro, istinto, ironia e presenza scenica.
Sanremo ha la sua trionfatrice morale e non è una cantante, ma Geppi Cucciari. La conduttrice e comica sarda ha conquistato il pubblico e la critica nella serata delle cover, trasformando il Festival in un autentico spettacolo. Non una semplice co-conduttrice, ma la regina indiscussa del palco dell’Ariston, un turbine di ironia, intelligenza e presenza scenica che ha oscurato la conduzione rigida di Carlo Conti.
Dal debutto in bianco e nero, in perfetto stile “Splendida cornice”, Cucciari ha dimostrato di essere padrona assoluta della scena. Con la sua consueta brillantezza e la sua pungente ironia, ha gestito il ritmo frenetico del Festival con una naturalezza invidiabile. “Te lo buco quell’orologio”, ha scherzato riferendosi alla fretta che affligge la kermesse, regalando momenti di pura comicità senza mai perdere eleganza e compostezza.
La serata delle cover è stata anche un trionfo di stile, grazie ai tre abiti firmati dall’algherese Antonio Marras. “Vesto Antonio da 15 anni. In tutti i momenti più importanti della mia vita ho avuto lui accanto”, ha dichiarato Geppi, sottolineando il legame profondo che la unisce allo stilista e alla sua compagna, Patrizia. “Non c’è un rapporto commerciale, ma affettivo”, ha precisato.
Tre abiti lunghi, una scelta insolita per lei che non si sente del tutto a suo agio in questa mise, ma che ha affrontato con la consueta ironia: “Voglio entrare con eleganza nei salotti delle persone che ci guarderanno”. Uno di questi abiti portava un simbolo potente della Sardegna, i nuraghi, stampati sulla gonna: un omaggio alla sua terra e alle sue radici.
Ma il vero spettacolo lo ha regalato con la parola. A un giornalista sardo dell’Huffington Post che alla conferenza stampa della mattina le ha rivolto una domanda in limba, ha risposto con la sua solita verve: “Comunque ti ricordo che non siamo a Videolina, questa è una conferenza stampa della Rai”. Poi ha proseguito: “Ti ho capito anche se sei cagliaritano e io sono macomerese, comunque rispondo in italiano così ci capiscono tutti”. Un siparietto che ha strappato applausi e risate.
Geppi Cucciari ha fatto quello che ogni grande artista sa fare: ha cambiato le regole del gioco. Ha preso il palco e lo ha reso suo, ha trasformato il Festival in uno show ritmato e coinvolgente, ha relegato il conduttore ufficiale al ruolo di comprimario senza che lui stesso sembrasse dispiaciuto. Perché alla fine, la sua presenza ha dato nuova linfa a un Festival che finora aveva arrancato tra conduzioni ingessate e presentazioni scolastiche.
Con un’energia travolgente, ha saputo dosare sarcasmo e profondità, come dimostra la sua battuta a Conti: “Volevo omaggiare con te tutti gli uomini, queste creature stupende, dolcemente complicate, che rendono il mondo migliore e gentile. Tu sei un grande conduttore, un artista ma sopra ogni cosa sei un padre”. Una frecciatina affilata sul modo in cui le co-conduttrici erano state presentate nelle serate precedenti.
Geppi Cucciari ha dimostrato che per fare spettacolo non bastano solo testi scritti e autori capaci, ma serve talento puro, istinto, ironia e presenza scenica. E questi ingredienti li possiede in abbondanza. Alla fine, gli spettatori ma anche noi abbiamo già decretato la nostra vincitrice morale. E come direbbe lei: “Grazie, Graziella e grazie al Carlo”.

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