Alessia Pinna, unica consulente certificata in Sardegna dell’organizzazione degli spazi secondo il Metodo KonMari®

Organizzare gli spazi? Secondo ciò che dà felicità: oggi vi raccontiamo la storia e l'attività di Alessia Pinna, unica consulente certificata in Sardegna del Metodo KonMari®, ideato dalla scrittrice 40enne giapponese Marie Kondo.
Curare l’immagine e saper organizzare i propri spazi. Il criterio? Secondo ciò che dà felicità. Si chiama Metodo KonMari®, ideato dalla scrittrice 40enne giapponese Marie Kondo. In Sardegna, come unica consulente certificata, c’è la professional organizer Alessia Pinna, fondatrice del brand Alexie. “Un sistema che ti cambia la vita, esattamente come ha fatto con me”.
30 anni e originaria di Monastir, alle spalle, dopo gli studi, un’esperienza nell’impresa di famiglia. Poi la scoperta, attraverso la lettura del libro, del metodo di Marie Kondo, nel 2020. E allora per Alessia nasce l’idea di occuparsi del benessere delle persone sotto il punto di vista dell’immagine e dell’organizzazione degli spazi. Nel 2021 lo sviluppo del brand Alexie, diventato realtà nel 2023. Unico riferimento, nell’Isola, di un metodo che a livello nazionale trova consulenti certificati che si contano davvero sulle dita di una mano.
Ma a livello pratico in che cosa consiste questo metodo? “In sintesi, noi non dobbiamo tenere le cose che ci potrebbero servire – spiega Alessia, con precisione e passione – ma quelle che ci danno gioia, un sentimento che si manifesta proprio con un effetto fisico”. E a suscitare felicità, a seconda delle persone, può essere davvero di tutto. “Ad esempio, io in casa posso avere 10 cacciaviti – continua Alessia – ma terrò solamente quello che davvero mi dà gioia: perché ha un colore che mi piace o perché l’ho usato per fare un lavoro che ha un significato per me, o altro”.
L’importante, dunque, è che ciascuno guardi ciò che lo fa stare bene. E il resto? “Non si butta via – precisa Pinna – ma lo si ringrazia e lo si cede, magari regalandolo a chi potrà trarne giovamento”. Ma per capire ciò che dà gioia può essere necessaria la figura di un consulente, perché questo metodo non è certo casuale.
“Quando, per esempio, dobbiamo riordinare la casa, siamo soliti farlo riordinando prima una stanza, poi un’altra e così via, ma questo metodo non è efficace. Infatti, dopo poco tempo, tutto ritorna in disordine, questo è il cosiddetto effetto boomerang”. Come spiega Alessia allora bisogna seguire ordinatamente cinque categorie, sempre guardando a ciò che ci da gioia. “Prima i vestiti, poi i libri, poi i documenti, i komono – categoria che comprende diversi sottogruppi – e infine i ricordi”. “I ricordi possono essere qualsiasi cosa, come foto o oggetti vari. E sono sempre i più difficili da scegliere”.
Operazione conseguente del Metodo KonMari®, questa, chiamata decluttering, che consiste proprio nel rimuovere ciò a cui non si è più legati, ovvero gli oggetti che non ci danno più gioia. Ma il focus principale va verso cosa vogliamo tenere nella nostra vita.
Da parte di Alessia Pinna, e in generale da un consulente del Metodo KonMari®, c’è dunque il supporto per chiunque voglia cimentarsi in questo percorso di scelta. “Ci si rende conto che, seguendo questo criterio, l’ordine rimane sempre tale. Al massimo sarà necessario fare una sorta di check della gioia, ovvero vedere se gli oggetti continuano a farti stare bene”.
Un metodo che può avere ripercussioni positive anche nella cura dell’immagine della persona, ovvero “studiare il giusto equilibrio tra ciò che da gioia a quella persona, quello che la valorizza maggiormente – Alessia è anche una consulente d’immagine – e ciò che è adatto rispetto ai suoi obiettivi di stile e forma”. Ma anche altri aspetti della vita come il lavoro e i rapporti interpersonali.
“Il mio obiettivo per il futuro è quello di fare da life coach alle persone: una guida che aiuti, chiunque senta la necessità, a raggiungere i propri obiettivi, scegliere autonomamente che cosa tenere nella propria vita e stare bene nella propria immagine. E vederle felici, proprio come sono diventata io”.

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