C’è chi arriva per necessità, chi per lavoro, chi, purtroppo, spinto dalla paura o dalla guerra. Altri invece compiono lunghi viaggi per raggiungere la famiglia e magari inseguire un sogno. A Cagliari sono tanti i “nuovi sardi”, giunti nell’Isola armati di coraggio e tanta forza di volontà. Sapendo, a volte, di trovare qualcuno pronto ad aspettarli.

Alveno Soares ha 35 anni e da un mese è qui in Sardegna per stare con la sua fidanzata Laura e ancor di più con la sua piccola Beatrice, di soli due anni. Chilometri e chilometri, nonché innumerevoli ore di viaggio. La repubblica di Capo Verde è un arcipelago vulcanico dell’oceano Atlantico, a pochi chilometri dal Senegal. Da tante isole a una sola, ma più grande. Nel cuore il pensiero della sua fidanzata, così come della sua piccola.

Ecco allora il lungo viaggio di Alveno, laurea in scienze sociali e tanta volontà di mettersi al servizio del prossimo, al di là della fede religiosa. “Ho conosciuto Laura nel 2015. Lei, professoressa di filosofia di San Gavino, si trovava a Capo Verde in quanto impegnata nel sociale”.

L’amore non ha confini e viaggia oltre i mari. Alveno e Laura allora si fidanzano qualche tempo dopo. “Era il 2018 e io l’ho raggiunta in Portogallo, dove si trovava per motivi di studio. Dal nostro amore, nel 2019, è nata la piccola Beatrice”.

La coppia per un certo periodo si divide. Lui in terra d’Africa, lei in Italia. La pandemia del 2020, poi, erige un muro quasi insormontabile fra questa bella piccola famiglia. Ora, però, eccoli di nuovo tutti insieme in Sardegna. Il sogno di un matrimonio? Non solo. Alveno, infatti, attivista sociale, ha pure un altro obiettivo. “Mi piacerebbe aiutare le persone che hanno bisogno e tutti coloro si trovino in difficoltà. – spiega dall’Episcopio di Cagliari, dove è stato presente, insieme a tanti altri, per gli auguri di Natale all’arcivescovo Giuseppe Baturi – Nella vita ciò che conta è sempre la fraternità, l’uguaglianza e il rispetto. Al di là della fede”.

La nuova edizione dello Zecchino d’Oro parla sardo. A conquistare il primo posto è stata infatti Emma con “Ci pensa il vento”, la canzone firmata dal compositore isolano Don Francesco Marruncheddu, che ha regalato alla Sardegna il trionfo nella storica rassegna dedicata alla musica per bambini.

Ma l’isola ha potuto esultare due volte. Tra i protagonisti della finalissima c’era anche Ambra, la piccola concorrente di Capoterra, che ha chiuso al quarto posto lasciando però un segno profondo nel pubblico. La sua freschezza, il sorriso contagioso e la naturale spontaneità l’hanno trasformata in una delle mascotte più amate di questa edizione, ben oltre la classifica ufficiale.

A Capoterra l’emozione è stata palpabile: la comunità ha seguito la gara con grande partecipazione, sostenendo Ambra come una piccola star di casa. Complimenti e incoraggiamenti sono arrivati già prima del verdetto finale.

Anche quest’anno lo Zecchino d’Oro ha messo in scena il talento di bambini provenienti da tutto il Paese, confermandosi come una delle vetrine più importanti per la musica d’infanzia. E se ad Ambra è mancato il podio, non è certo venuto meno lo spirito della manifestazione: quello di “volare con la musica”, un invito che la giovane interprete capoterrese ha saputo incarnare alla perfezione.