La Zuppa Gallurese e i ricordi della Sardegna più antica tornano in vita da Panefratteria
Nel cuore di Cagliari, siamo stati da Panefratteria, “la trattoria del pane”, per provare il menù che rende protagonisti indiscussi i piatti a base di pane più iconici della tradizione sarda.
Da sempre il cibo è simbolo di unione: avvicina culture differenti, congiunge tradizione e innovazione, riunisce amici e parenti intorno ad un tavolo. E talvolta, il cibo è anche un grado di annullare il corso del tempo, unendo in un unico piatto passato e presente. Nel centro di Cagliari, Panefratteria, trattoria specializzata in piatti della tradizione dove il protagonista è proprio il pane, ha deciso di valorizzare il concetto di cibo come “mezzo di unione” e lo fa catapultando i principali piatti dell’antica tradizione sarda nelle tavole del suo moderno locale.
Arrivati da Panefratteria, dove i motivi decorativi rielaborati in “chiave moderna” richiamano a gran voce la tradizione sarda, veniamo accolti dallo staff che subito di fa accomodare nel tavolo proprio davanti alla cucina a vista. Guardandoci intorno, ci accorgiamo di essere circondati da pietanze che ci parlano di tradizioni antiche, quelle di una Sardegna autentica: Panefrattau, Zichi di Bonorva, Pane Cottu e sua maestà la Zuppa Gallurese.
Iniziamo la nostra cena proprio con questa regina della cucina popolare sarda. La Zuppa Gallurese o “Suppa Cuata” è un piatto a base di pane raffermo dalle origini antichissime e prende il suo nome proprio dal territorio in cui i contadini lo inventarono: la Gallura. Prima considerato “piatto povero”, oggi la Zuppa Gallurese di povero ha ben poco, anzi è ricco dei sapori della nostra Isola! Dal formaggio vaccino fresco al pecorino stagionato che viene alternato alle fette di pane raffermo, fino al sapore aromatico del finocchietto selvatico o del basilico – a seconda della stagione – e quello intenso della brodo che viene versato sulla preparazione prima che questa venga messa in cottura nel forno: tutto in questo piatto ci parla di Sardegna.
Il nostro viaggio gastronomico nel mondo del pane tradizionale sardo continua con il Pane Cottu di Osilo, una ricetta antica che in passato veniva usata per recuperare il pane avanzato e dargli una nuova vita, un nuovo sapore. Da Panefratteria abbiamo provato una versione del Pane Cottu rivisitata in stile “cagliaritano”, dove il pane tipico utilizzato è il Civraxiu, cotto in casseruola e poi unito al sugo e completato con una spolverata di pecorino.
L’assaggio di questi primi piatti, ha portato con sé uno scambio di pensieri e opinioni tra le persone del tavolo: qualcuno ha ricordato quando la stessa pietanza veniva preparata dalla nonna per il pranzo della domenica, qualcun altro ha condiviso con gli altri la propria ricetta casalinga, chi li assaggiava per la prima volta, invece, è stato sorpreso da una piacevole scoperta. Persi tra una chiacchiera e l’altra, vediamo arrivare al tavolo ancora una pietanza da condividere: Zichi di Bonorva, nella loro versione ai carciofi.
Infine, non potevamo fare a meno di gustarci il piatto da cui il ristorante prende il nome: il Pane Frattau, diviso in parti uguali dalla maestria del cameriere proprio davanti ai nostri occhi. La versione classica, realizzata con due fogli di pane carasau, prima immersi nel brodo di verdura e poi conditi con sugo, una spolverata di pecorino sardo e un uovo in camicia al centro, è un’esperienza alla scoperta dei sapori sardi più autentici.
L’esperienza condivisa da Panefratteria si conclude in dolcezza scegliendo tra i tanti dolci della tradizione che compaiono nel menù: dal timballo della nonna alle seadas, fino ai dolcetti tipici sardi. Lasciamo il locale scambiando pareri sui piatti assaporati del nostro “menù condivisione”, attraverso il quale abbiamo scoperto e ritrovato antichi sapori, conosciuto più a fondo non solo la tradizione ma anche i nostri amici. Torneremo da Panefratteria per provare la loro proposta di business lunch al prezzo fisso di 16,90 euro, con un primo a scelta tra Panefrattau, Zichi o Zuppa Gallurese più un dolce, rigorosamente della tradizione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il 14 febbraio significa in tutto il mondo San Valentino. È la festa dell’amore, un’intera giornata dedicata agli innamorati. La Sardegna, con i suoi struggenti panorami naturali e urbani e la sua storia millenaria è il teatro ideale per celebrare il sentimento romantico per eccellenza.
SAN VALENTINO E LA SARDEGNA: UNA LUNGA STORIA D’AMORE
Non tutti sanno che San Valentino, detto anche «Su Santu coiadori» è il patrono del paese di Sadali che festeggia il Santo con grande trasporto. Si narra che un anziano di Nurallao vagava per i paesi portando sempre con sé un piccola statuina raffigurante il Santo Patrono degli innamorati. Un giorno, mentre si trovava nel paese di Sadali, il vecchio fece una piccola sosta per riposarsi, proprio di fronte ad una cascata. Una volta che il vecchio volle riprendere il cammino, dopo il sonno ristoratore, non riuscì più a smuovere la statua. Provava, tirava, ma niente, la statua di San Valentino non si muoveva. Da allora i cittadini di Sadali venerano e custodiscono gelosamente la statua del Santo in onore del quale costruirono una chiesa che risale circa al V o VI secolo d.C. La chiesa sorge proprio nei pressi della cascata di cui parla la leggenda, la fonte venne dedicata anch’essa al Santo.
Una leggenda che si lega a doppio filo con la tradizione cristiana che ha assegnato a San Valentino il ruolo di protettore degli innamorati. Tutto nasce dalla leggenda secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera il denaro necessario per il suo matrimonio. Una dote senza la quale la giovane sarebbe stata esposta ai pericoli della perdizione, visto che avrebbe dovuto rinunciare, per ristrettezze economiche, all’amore coniugale tanto caro alla fede cristiana.
CAGLIARI E I LUOGHI DELL’AMORE
Tra i luoghi più romantici dell’Isola c’è sicuramente Cagliari e i suoi paesaggi mozzafiato, con i monumenti ricchi di storia, i ristoranti eleganti, le vie del centro illuminate, i locali dove brindare al sentimento più nobile e gli hotel dall’atmosfera intima e raccolta.
La Grotta della Vipera, un ipogeo funerario di epoca romana sito in viale Sant’Avendrace, nasconde la storia d’amore più antica della città ed è sicuramente il luogo più simile a quello che può essere il balcone di Romeo e Giulietta a Verona: una donna che offre la sua vita per salvare il suo uomo. Accadde poco meno di duemila anni fa. Cassio Logino fu esiliato in Sardegna da Roma su decisione di Nerone per motivi incerti e successivamente raggiunto dal figlio Cassio Filippo. Si stanziarono a Cagliari che all’epoca si presentava come luogo decisamente malsano in cui imperversava la malaria. A causa di questo virus, l’esule romano, che era arrivato sull’isola insieme alla compagna, si ammalò gravemente. Alla vista del suo uomo debole e moribondo, Atilia Pomptilla, moglie di Filippo, decise di offrire la sua vita agli dei affinché fosse risparmiato il marito. La supplica fu accolta. Lei morì serenamente mentre lui trovò la salvezza ma, rammaricato per la dolorosa perdita, fece costruire un tempio sotterraneo per commemorare la sua Atilia e vi fece scolpire due serpenti, presumibilmente vipere, precedute da alcune foglie, simbolo della vita eterna e dell’immortalità dell’amore coniugale. La Grotta della Vipera è ciò che rimane di questa struggente storia d’amore.
Ma la città è per la sua stessa conformazione ricchissima di luoghi romantici. In primo luogo sono i punti panoramici a offrire cornici a prova di primo bacio e di proposte nuziali. Castello non delude con la terrazza del Bastione Saint Remy e quella di Santa Croce, ma anche con le torri di San Pancrazio e dell’Elefante e con il Belvedere. Poco più in basso si trovano i Giardini Pubblici, una cornice idilliaca in cui passeggiare mano nella mano al tramonto, tra alberi secolari e bellezze monumentali. Il mare è tutto intorno e cosa c’è di più romantico del grande “amico blu”? A Cagliari ci si può giurare amore eterno con il Mediterraneo come testimone d’eccezione: lo si può fare nella Basilica di Bonaria, con una delle scalinate vista mare più belle d’Italia e con la protezione della Vergine sbarcata a bordo di un galeone o, con rito laico, a Marina Piccola, davanti al Poetto e all’ombra della Sella del Diavolo. E proprio sopra la Sella del Diavolo si trova uno dei panorami più romantici d’Europa. Sopra il colle più iconico della città c’è una vista che domina l’intero Golfo degli Angeli.
COME CELEBRARE SAN VALENTINO A CAGLIARI? I NOSTRI CONSIGLI
Non è San Valentino senza un pranzo o una cena a lume di candela a Cagliari. Gli amanti della tradizione possono festeggiare con i piatti caratteristici e storici della gastronomia isolana scegliendo fra Trattoria Gennargentu nel quartiere Marina, che propone un menù studiato in collaborazione con lo chef Anuelo Serra, o Panefratteria in via Azuni in cui degustare il celebre “Pane frattau” preparato in decine di modi diversi. I cultori della pizza si possono concedere una cena speciale in un vero e proprio panificio, Porta 1918, con la degustazione di pizza in teglietta, mentre chi vuole dichiararsi amore eterno davanti al mare lo può fare al ristorante La Marinella con un menù speciale. Qui si può gustare la pizza in teglietta con ricette uniche a base delle migliori eccellenze della Sardegna, accompagnata dalla birra “Civraxiu” fatta letteralmente con il pane. Ma prima di andare a pranzo o a cena è bello farsi trovare belli e in forma, magari con una coccola alla propria persona, perché si sa, è importante non solo amare la propria metà, ma anche e soprattutto sé stessi. Potete regalarvi o regalare alla vostra dolce metà un rituale rilassante scegliendo uno tra i tre trattamenti del centro estetico Magia di Venere (il vostro partner ne sarà entusiasta) o farvi coccolare dalle esperte di Terapia e Bellezza con un trattamento viso o una nuova acconciatura. Infine è tempo di spegnere le luci e trascorrere la notte con la persona amata in un luogo decisamente unico. Le dieci camere e suite di Neko Boutique Hotel in via Oristano, con letti king size, suggestive docce a vista e uno splendido rooftop sulle strade della città sono la cornice romantica ideale in cui trascorrere la festa degli innamorati. E per brindare ovunque voi siate e in modo originale vi consigliamo di uscire dagli schemi, mettendo da parte bollicine e champagne per abbracciare il colore dell’amore, il rosa di So Chic !, Cannonau rosé prodotto nella zona di Castiadas.
© RIPRODUZIONE RISERVATA