Un vita dedicata agli animali ma con delle doti da strateghe che se fossero a capo di qualche multinazionale sarebbero milionarie e in prima pagina su Forbes. Di chi parliamo? Ma delle super volontarie dei canili e rifugi della nostra Isola. Si tratta di un vero e proprio esercito pronto e preparato a qualunque situazione che opera silente senza pause né ferie, senza festività né riposo, al caldo torrido delle estati sarde e al freddo umido di quando piove, grandina o addirittura nevica e loro sono lì, a mani nude, a lavare centinaia di ciotole e cambiare coperte.
Caterina con la sua amata Gabriellina
Se pensate che fare la volontaria significhi, come diceva qualcuno, pettinare un cane vi sbagliate di grosso! Certo, anche quello riveste la sua importanza ma nella quotidianità l’impegno è durissimo. Accudire decine e decine di cani ogni giorno, somministrare medicine e terapie, stare dietro alle visite veterinarie, al cibo, agli sgambamenti, e si, anche al dolore, quello di non poter fare nulla (o quasi) di fronte a certe situazioni drammatiche di abbandoni, maltrattamenti e cultura retrograda.
Nella nostra rubrica settimanale parliamo e vi raccontiamo ormai da anni dei cani e animali bisognosi di trovare una famiglia: da oggi ci sembra opportuno dedicare una parentesi anche a loro, le volontarie. Le vere responsabili della rinascita di tutti quei poveri invisibili che solo grazie a loro riescono, spesso, ad ottenere il giusto riscatto. Cominciamo e ci sembra d’obbligo, con la Signora delle volontarie, Madame Caterina Uccheddu, responsabile del rifugio di Gonnosfanadiga “Amici degli Animali”. Lei, insieme all’amata figlia Valeria e a un team super cool di “soldatesse” dall’alba fino a notte fonda, accudisce la bellezza di 250 cani. Ogni giorno, senza sosta, senza risorse pubbliche.
Valeria e Caterina
Una bellezza senza tempo, un sorriso dolce come quello di una mamma con una famiglia di 250 anime ma un carattere che Alessandro Magno, spostati! E’ lei l’anima del rifugio, super organizzato e con dei turni da caserma, indispensabili se si vuole portare avanti un’impresa simile. E il seguito d’affetto e d’intenti non manca di certo: la nostra gode di amore e stima infinita da parte di chi, tutti i giorni, segue le storie e i racconti postati sui social. Volendo utilizzare un termine contemporaneo potremmo parlare di “Cateriners”, le fans della Uccheddu! E lei è sempre pronta e disponibile a rispondere con un sorriso e quella dolcezza che la contraddistingue.
Caterina con Stefania e Cecilia (di cui vi parleremo presto!)
Conosce tutti i cani uno ad uno e tutte le loro storie: la sua passione per questa scelta di vita, faticosa e dura, ha fatto appassionare migliaia di persone che non si perdono le vicissitudini della vita da rifugio e le piccole gag quotidiane con protagonisti sempre loro, i cani ospiti della struttura. Il rifugio è operativo da oltre 10 anni e, come il primo giorno, continua la sua opera di soccorso nei confronti degli animali bisognosi del territorio. Parola d’ordine per tentare di migliorare la situazione randagismo e abbandoni, lo diciamo noi insieme a Caterina, è: sterilizzazione. Se non possiamo adottare un cane, se non possiamo recarci ad aiutare fisicamente le volontarie, proviamo a fare un’operazione culturale: spieghiamo quanto importante sia la sterilizzazione per cercare di svuotare queste strutture, già oberate di animali, molti dei quali una volta che entrano, non escono più. E aggiungiamo: non comprate un essere vivente, adottatelo. Volete dirci che tra i 250 cani di Gonnos non c’è quello giusto per voi?
Se volete saperne di più, ecco il profilo Facebook: Amici degli Animali, Gonnosfanadiga.
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