E se al cenone in ristorante si servisse “Sa panada”, preparata come vuole la tradizione?”

Ecco l'iniziativa nata per promuovere questa squisita specialità sarda con l'obiettivo di ottenere per lei il marchio Igp. La proposta originale per il cenone di Capodanno in un ristorante di Cagliari: nel menù sa panada, ma quella preparata da Carlo Matta, secondo la più rigorosa ricetta tradizionale, nessuna rivisitazione.
Questo piatto tipico di Assemini, Oschiri e Cuglieri, mantiene ancora le dimensioni che aveva nel Medioevo e questo la rende un po’ difficile da commercializzare, ma al tempo stesso per le sue dimensioni costituisce una portata da condividere a tavola. L’ideale da servire nei ristoranti.
E proprio sulla base di questo ragionamento, è partita l’iniziativa “Sa die ‘e sa panada”, per la notte di San Silvestro. Questa pietanza che ad Assemini tradizionalmente si prepara con le anguille o con l’agnello, sarà il piatto più importante del menù del ristorante “Pani e Casu”, nel quartiere di Castello, a Cagliari.
La rassegna gastronomica sarà poi ospitata in altri ristoranti della città. “Sa die ‘e sa panada” è promossa dall’associazione culturale Sa Mata guidata da Veronica Matta, autrice del libro “Panada on the road”, in collaborazione con Fipe, Confcommercio, Regione, Laore, Comune di Cagliari e il portale Ricette di Sardegna. L’obiettivo dichiarato è quello di far ottenere alla Panada il marchio Igp.
«C’è un mercato in costante espansione che cerca e richiede prodotti di personalità che si distinguono nettamente dal prodotto industriale e omologato – ha spiegato Veronica Matta, che da anni si batte per la valorizzazione della panada- E se questo è vero, significa che la Sardegna ha in mano un tesoro inestimabile su cui puntare. Auguriamo a sa panada, intesa come prodotto di massima qualità e tipicità, di ottenere il giusto riconoscimento, attraverso il marchio IGP, come eccellenza di sapori che la rendono unica, secondo la sua storia e tradizione».

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