Lo sapevate? Con la salicornia o asparago di mare si possono preparare ottimi piatti

Selvatica come l'asparago la salicornia è una pianta che cresce nelle rive degli stagni, da fine maggio e per tutta l'estate si può raccogliere, ricchissima di sali minerali si abbina a piatti di pesce. Nonostante in Sardegna cresca in abbondanza è difficile trovarla in vendita, in passato veniva impiegata anche per la produzione di sapone e vetro.
Nello stagno di Molentargius se ne trova moltissima, ma più in generale la salicornia nell’Isola cresce ovunque, vicino a stagni o zone umide salmastre. Si tratta di una succulenta che cresce in lunghe e basse siepi, al massimo fino a 30 o 35 centimetri. La pianta è verde brillante in primavera, ma acquista una tonalità rossa verso il periodo della fioritura, coincidente con la tarda estate, il periodo migliore per consumarla comincia adesso, e arriva fino all’estate inoltrata. Dal basso contenuto calorico ha un gusto simile a quello del nostro asparago selvatico, amarognolo e salato, per questo in qualsiasi modo si decida di cucinarlo si deve tener conto che è già molto saporito.
La salicornia può essere preparata in tutti i modi in cui si preparano gli asparagi, con la pasta, con le uova, con i crostacei e più in generale con tutti i piatti di pesce. In alcune zone viene anche conservata sottolio o sottaceto. Dal punto di vista nutrizionale la “Salicornia europaea”, questo il suo nome scientifico, costituisce una fonte importante di vitamina A, è ricchissima di sali minerali come sodio, potassio, magnesio, zolfo, calcio, fosforo, ferro, zinco, manganese, rame e iodio. La presenza di fibre, svolge un ruolo positivo sulla salute intestinale. Queste, donano sazietà e riducono l’assorbimento di grassi e carboidrati, prevengono la stipsi e la stitichezza. Contiene inoltre proteine e omega 3.
Essendo priva di lattosio, glutine e istamina è adatta per tutte le diete speciali. In passato la salicornia veniva utilizzata per la fabbricazione di sapone e vetro ridotta in cenere per ottenere il carbonato di sodio. I semi invece venivano macinati per produrre una particolare qualità di farina. Gli animali al pascolo, bovini e ovini ne sono particolarmente ghiotti proprio per il suo caratteristico gusto sapido.

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