L’avvocato risponde. Cosa bisogna sapere prima di investire in Bitcoin e altre Criptovalute

Nessuno può dire, in modo oggettivo, se sia sicuro o meno spendere il proprio denaro in criptovalute; il tempismo è molto importante, come riferisce chi, tanto tempo fa, ha dato fiducia al pressoché sconosciuto Bitcoin, investendo pochissimo, e trovandosi, oggi, con un patrimonio al di là di ogni aspettativa.
Negli ultimi anni tantissime persone sono rimaste affascinate dalle storie di facili guadagni dei primi che hanno avuto il coraggio di investire in bitcoin e criptovalute. Ciò di cui si parla meno è il rovescio della medaglia, quel che può accadere se il valore della moneta cala drasticamente. Per questo prima di decidere di investire in bitcoin o altre criptovalute è bene avere tutte le informazioni necessarie.
In questo articolo della nostra rubrica “L’avvocato risponde”, l’avvocato Federico Serratore e il dottor Matteo Furcas dello studio legale Serratore-Gagné vi illustreranno tutto quello che c’è da sapere su bitcoin e criptovalute.
L’avvocato risponde
Quando si parla di criptovalute si intende far riferimento a monete digitali, virtuali, create da computer attraverso complessi software, algoritmi e calcoli crittografici. Tra le caratteristiche maggiormente rilevanti vi è l’assenza di un sistema centrale che si occupi della loro produzione, diffusione e controllo; non esiste una “banca centrale dei bitcoin”. Le criptovalute non hanno una borsa ufficiale di riferimento e possono essere negoziate H24, sette giorni su sette. Sono state definite “valute globali”, per significare il fatto che non sono soggette alle decisioni politiche ed economiche di un singolo Paese o Nazione o di una loro unione. Al contrario, esse si sviluppano su di un sistema decentralizzato, che segue lo schema peer-to-peer. Sono accessibili a tutti e possono essere trasferite istantaneamente a chiunque, in qualsiasi parte del mondo. Sono in grado di garantire un livello di privacy e anonimato, in alcuni casi, davvero molto elevato.
Non si può non citare quella che, negli ultimi tempi, è divenuta la criptovaluta per eccellenza: il Bitcoin. La diffusione che ha ottenuto a livello mondiale è stata straordinaria, si è parlato addirittura di una “corsa al Bitcoin” come una sorta di “corsa all’oro” moderna. Sulla scia della notorietà – e delle possibilità di guadagno – che si sono prospettate, al Bitcoin si sono affiancate nuove criptovalute, gli “altcoin”, che tentano di correggere i punti deboli della più nota e ben diffusa sorella maggiore e di superarli. Ad oggi, hanno raggiunti risultati interessanti Ethereum, Bitcoin Cash, IOTA e Ripple.
Nessuno può dire, in modo oggettivo, se sia sicuro o meno spendere il proprio denaro in criptovalute; il tempismo è molto importante, come riferisce chi, tanto tempo fa, ha dato fiducia al pressoché sconosciuto Bitcoin, investendo pochissimo, e trovandosi, oggi, con un patrimonio al di là di ogni aspettativa.
Ovviamente, ci sono anche rischi, legati, in particolare, alla volatilità e all’assenza di regolamentazione. Le criptovalute sono soggette a improvvise e significative oscillazioni, che consentono di passare in poco tempo dal triplicare il proprio investimento iniziale, al perderlo. I rischi di incorrere in bolle speculative sono elevati.
Non essendo regolamentate, non c’è modo di proteggersi da errori umani o tecnologici ovvero da frodi e non esiste un sistema di rimborso. Sussistono dei quesiti ancora irrisolti in tema di evasione fiscale e riciclaggio. Nonostante la loro diffusione, ancora non sono riconosciute universalmente e ufficialmente come mezzo di pagamento.
Esistono molteplici piattaforme sul web che consentono di investire in criptovalute. Il nostro consiglio, per chi vi si affaccia per la prima volta, è di stare in guardia verso chi ne fa un uso distorto per perpetrare truffe.
Al riguardo, ecco alcune linee guida da seguire prima di effettuare un investimento:
- cercate di capire se il sito web sia stato realizzato basandosi su un modello “preconfezionato” che chiunque, a buon prezzo, può impostare oppure se c’è dietro il sapere e l’architettura di un team specializzato e un elevato livello di personalizzazione;
- contattate il servizio di assistenza, per accertarsi che esista e sia funzionante;
- leggete tutto, anche le scritte in caratteri minuscoli a piè di pagina. Spesso è lì che si trovano le informazioni più importanti come i dati sociali e i riferimenti normativi. È meglio non avere a che fare con dei fantasmi;
- verificate dati semplici come partita iva o ragione sociale;
- verificate i curricula e le esperienze professionali delle persone con cui entrate in contatto. A volte è sufficiente uno sguardo su LinkedIn;
- analizzate criticamente il contenuto delle informazioni riportate: se è un susseguirsi di annunci e affermazioni sensazionali e autoreferenziali, meglio evitare;
- accertatevi che ogni affermazione sia sempre supportata da prove ed elementi oggettivi;
- eseguite ricerche su blog e forum del settore per ricercare conferma della buona fama e affidabilità del vostro broker. In un mondo digitale gli imbroglioni non hanno vita facile!
- Diffidate da chi annuncia cambiamenti epocali e rivoluzionari o non avvisa in maniera debita sui rischi connessi a queste operazioni.
- Diffidate da chi impiega un linguaggio troppo tecnico o troppo semplificato.
Lo Studio Legale Serratore – Gagné, assiste e offre consulenza a chiunque voglia investire in criptovalute, evitandogli di cadere in tranelli. Per informazioni consultare il sito www.studioserratoregagne.com o inviare una mail a: [email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA