Sarroch, diga Monti Nieddu: cantiere bloccato e 120 operai a casa

Diga Monti Nieddu, stop al cantiere di Sarroch e lavoratori a casa. La denuncia del leader di Unidos, Mauro Pili: "La Regione deve rimediare immediatamente a questo ennesimo stallo del cantiere. Siamo dinanzi ad un disastro occupazionale e infrastrutturale"
Sarroch: cantiere della diga di Monti Nieddu. Lavoratori a casa e stop dei lavori. Lo ha annunciato stamattina il leader di Unidos Mauro Pili che nelle scorse settimane aveva chiesto un intervento urgente per sbloccare tutte le procedure progettuali legate al prosieguo del cantiere di Sarroch.
“Centoventi lavoratori a casa. Per adesso non sanno se licenziati o in cassa integrazione. Il cantiere sulla diga di Monti Nieddu si ferma. Tutti a casa come avevo denunciato nei giorni scorsi. Le ridicole rassicurazioni sul fatto che il fermo cantiere sarebbe stato scongiurato si sono infrante nella realtà dei fatti. Il blocco totale delle lavorazioni è la conferma della gestione scandalosa del cantiere. Non solo la Regione non è stata in grado di garantire la continuità dei lavori ma sta tentando di scaricare le responsabilità su presunte ragioni tecniche legate alle temperature troppo elevate per il getto dello sbarramento.
In realtà la Regione ha bloccato tutte le perizie di variante, gli adeguamenti progettuali, impedendo di fatto il prosieguo del cantiere su altre lavorazioni. In questo quadro di incapacità diffusa nel governo delle opere pubbliche in Sardegna i lavoratori di punto in bianco si ritrovano senza avere alcuna certezza sulla ripresa del lavoro. La Regione deve immediatamente, senza perdere altro tempo, valutare le proposte di variante progettuale, comprese le integrazioni indispensabili all’opera e garantire l’immediata riavvia del cantiere. Mandare a casa il personale conferma l’assoluta incapacità di governo delle opere pubbliche da parte della regione perché si arriva a disporre un fermo cantiere senza alcuna motivazione plausibile ma solo per coprire le inefficienze amministrative e gestionali.
La Regione deve rimediare immediatamente a questo ennesimo stallo del cantiere. Vengano individuate le lavorazioni possibili e si blocchi questo fermo cantiere senza fine. Non è accettabile un blocco ulteriore di un cantiere, dopo quello gravissimo dell’arteria viaria della SS 195. Siamo dinanzi ad un disastro occupazionale e infrastrutturale, visto che stiamo parlando, sia per la strada che per la diga, di opere che vanno avanti da dieci anni senza alcuna conclusione all’orizzonte. Un fallimento dietro l’altro. Nel documento sono chiare le responsabilità della regione incapace di governare qualsiasi tipo di intervento infrastrutturale, dal sistema viario a quello idrico. Siamo dinanzi – ha concluso Pili – ad un blocco totale dell’intera infrastrutturazione dell’isola per evidenti responsabilità politiche dell’inesistente giunta regionale”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Diga Monti Nieddu, Sarroch: lavoratori in sciopero. Da mesi non vengono pagati

I lavoratori al cantiere della diga di Monti Nieddu a Sarroch da stamattina hanno incrociato le braccia: da mesi non percepiscono stipendio. A denunciare e mettere in luce il fatto è il deputato di Unidos, Mauro Pili
I lavoratori al cantiere della diga di Monti Nieddu a Sarroch, incrociano le braccia. Da mesi non percepiscono stipendio. L’opera si trova in una fase delicata della realizzazione e cioè l’elevazione dello sbarramento ma ora tutto è fermo.
A denunciare la situazione il deputato di Unidos, Mauro Pili: “Da questa mattina i lavoratori delle imprese d’appalto che stanno realizzando la diga di Monti Nieddu a Sarroch bloccano il cantiere che sta realizzando l’imponente sbarramento. Da mesi non vengono pagati senza alcun motivo. Si tratta dell‘ennesimo blocco di una diga fondamentale per lo sviluppo turistico e agricolo dell’intera zona. Il blocco avviene proprio nel momento in cui era cominciata la fase più delicata della realizzazione dello sbarramento dell’invaso. E’ l’ennesimo cantiere che si blocca per responsabilità dirette della regione che continua a non monitorare l’esecuzione degli appalti e il corretto pagamento di imprese e sub appaltatori e conseguentemente dei lavoratori stessi.
Si intervenga immediatamente per pagare le maestranze ed evitare questo ennesimo blocco che rischia di compromettere una fase delicata della realizzazione della diga. Un invaso finanziato nel 2003 con 52 milioni di euro con un mio provvedimento da commissario governativo per l’emergenza idrica e che a distanza di 15 anni le amministrazioni che si sono susseguite non sono state in grado di realizzare e che vedono oggi un ulteriore blocco. In un cantiere come quello di una diga i lavoratori sono il pilastro di una corretta esecuzione dei lavori, non pagarli significa mettere a repentaglio la corretta realizzazione dell’opera. Nel contempo vanno valutate tutte le situazioni delicate che riguardano l’esecuzione dell’infrastruttura, a partire dalla gestione dei fanghi di lavorazione che devono trovare la giusta collocazione in apposite discariche”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA