di Giacomo Perra.

«Questa strada è pericolosa, prima o poi qualcuno si farà molto male». Sgrana un pò gli occhi il signor Flavio Zucca mentre confida le sue paure e, nel frattempo, continua a camminare schivando ogni potenziale insidia. Alla sua destra una macchina quasi lo sfiora e allora, facendosi sempre più rasente il muro, lui rincara la dose: «Lo vede? Qui si rischia ogni giorno».

Qui, giusto per la cronaca, è via Ignazio Antonio Argiolas, traversa pirrese in cui per i residenti come il signor Zucca e per i pedoni in genere la sicurezza sembra essere un optional. L’allarme riguarda gli ultimi cento metri della strada, che, lunga e molto larga per gran parte del suo percorso, nel congiungersi con via Italia, si restringe drasticamente creando, in combinazione con la presenza, sul lato destro della carreggiata, delle macchine parcheggiate, gravi disagi ai passanti.

«Per i pedoni, che già non hanno un marciapiede su cui camminare – spiega infatti Zucca -, lo spazio a disposizione diventa ridottissimo e, di conseguenza, il rischio di essere investiti o di inciampare nelle profonde cunette che delimitano il margine sinistro della via molto concreto».

Un rischio molto concreto di cui, varie volte, si è occupato pure il Consiglio di Municipalità. «Nella passata consiliatura – ricorda ad esempio l’ex vicepresidente del Parlamentino Salvatore Cuboni – avevamo affrontato la questione proponendo come soluzione l’interdizione del parcheggio in tutto il tratto di strada compreso tra i numeri civici 1 e 23: il progetto, però, purtroppo, non ha mai avuto seguito».

Se l’idea del divieto di sosta continua teoricamente a resistere – «Mi pare buona» – afferma Carlo Treu, che, in via Argiolas, passa praticamente tutti i giorni -, tra i residenti c’è invece chi preferirebbe misure più drastiche: «In quei cento metri bisognerebbe interdire l’accesso alle auto – è il parere piuttosto interessato del signor Mario Vargiu -. Delle due l’una: o si fanno circolare le macchine o si pedonalizza l’area».

Le ricerche di Martina Lattuca, la quarantanovenne di Cagliari scomparsa da martedì nella zona di Calamosca, sono state sospese a causa del maltempo e dell’imminente calar della notte. La Guardia costiera ha dovuto interrompere le operazioni, lasciando amici e familiari sempre più in ansia.

Finora, gli unici segni della sua presenza sono una scarpa e uno zaino contenente i documenti della donna.

Martina, commessa della libreria Feltrinelli nel centro commerciale Le Vele, è stata vista per l’ultima volta martedì mattina: dopo aver lasciato l’auto davanti alle Terrazze, come confermato dalle telecamere del locale, ha imboccato un sentiero che porta alla sommità della Sella del Diavolo, e da allora nessuno l’ha più vista.

Ogni ora che passa aumenta l’angoscia di chi le vuole bene, mentre le ricerche riprenderanno solo quando le condizioni lo permetteranno.