“Costruire l’amore: io, noi e poi in tre!”. Alla MEM un evento dedicato all’amore e alle dinamiche familiari e di coppia
Sabato 6 maggio alle ore 10.30, presso lo Spazio Eventi al primo piano della MEM in via Mameli 164 a Cagliari, si terrà il workshop intitolato “Costruire l’amore: io, noi e poi in tre!“. “La coppia – spiegano gli addetti
“La coppia – spiegano gli addetti ai lavori – è la particella minima della società dove tutto ha luogo, dove la vita si modella, si decide, si spera, si aggiusta. L’intento è quello di affrontare la parola più inflazionata e spesso abusata del mondo: “amore”. E proprio perché inflazionata, è fondamentale sminuzzarla, analizzarla, scomporla”.
Nell’incontro si parlerà della coppia, fin dalle prime fasi: dalla scelta del partner all”alchimia” che nasce fra le persone. E poi, ancora, dei “tempi” dell’amore di coppia, le varie fasi che si succedono e si intrecciano nell’avventura della relazione, della sua durata, della sua robustezza o della sua fragilità. “Una fragilità a cui un filosofo del nostro tempo ha dato il nome di “amore liquido” (cit. Z. Bauman).
Tra i relatori Sofia Aiello, psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo sistemico-relazionale, esperta in dinamiche familiari e di coppia e Andrea Pira, psicologo e psicoterapeuta in formazione in analisi transazionale ad approccio integrato.
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In Sardegna esiste un paesino fondato nel Settecento da coloni greci
Questo comune, oggi abitato da poco meno di 500 abitanti e purtroppo interessato da un forte fenomeno di spopolamento, fu fondato nel 1751 da coloni greci provenienti dalla regione della Maina.
Tra i tanti paesi della Sardegna alcuni hanno origini molto particolari. Tutti o quasi conoscono la storia della “catalana” Alghero e della “ligure” Carloforte. In pochi conoscono invece la storia di un altro comune sardo la cui fondazione è dovuta sempre a popolazioni venute dall’estero.
Stiamo parlando di Montresta, piccolo borgo della Planargia al confine con il Logudoro turritano. Questo paese si trova a pochi km da Bosa, immerso in un territorio selvaggio, suggestivo e incontaminato.
Questo comune, oggi abitato da poco meno di 500 abitanti e purtroppo interessato da un forte fenomeno di spopolamento, fu fondato nel 1751 da coloni greci provenienti dalla regione della Maina, la penisola meridionale al centro del Peloponneso. Le popolazioni arrivarono in Sardegna non direttamente dalla Grecia ma dalla Corsica, isola in cui si rifugiarono nel secolo precedente dopo una cocente sconfitta militare contro i Turchi ottomani.
Furono i genovesi ad ospitarli a partire dagli anni ’70 del ‘700 nell’isola oggi facente parte della Repubblica francese. Tutto cambiò a partire dal 1731, quando la Corsica si ribellò al dominio ligure. I rapporti con i corsi non furono idilliaci e così, intorno al 1746 alcune decine di greci manioti cercarono rifugio in Sardegna, accolti benevolmente da Carlo Emanuele III re di Sardegna, lo stesso regnante che concesse l’Isola di San Pietro ai tabarchini in fuga dal Nord Africa.
Nasce così il Villaggio di San Cristoforo di Montresta, detta “Montresta la greca”. I rapporti con i vicini bosani non furono idilliaci ma l’insediamento dei popoli ellenici guidati dalla famiglia dei Passerò (cognome italianizzato da “Psaròs”, ancora oggi vi abitano dei discendenti) è durato fino ai tempi nostri.
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