La maglia del Cagliari, una storia non solo di colori. Da Ariostea a FOS, passando per Pecorino Sardo: gli sponsor dal sapore vintage del calcio che fu
Ogni tifoso del Cagliari lo sa: fin da bambino, ci si innamora di quei colori, della maglia, di quelle divise indossati da propri beniamini. In questa stagione la divisa del Cagliari ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti. Ma a rimanere
Ogni tifoso del Cagliari lo sa: fin da bambino, ci si innamora di quei colori, della maglia, di quelle divise indossati da propri beniamini. In questa stagione la divisa del Cagliari ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti. Ma a rimanere nella memoria dei tifosi sono anche altri particolari. I numeri certamente, l’undici di Gigi Riva, il dieci di Zola o Matteoli, l’otto di Nené. Ma c’è anche altro: a stuzzicare ricordi e nostalgia per il calcio dei tempi andati ci sono anche il tipo di completino, la scritta dello sponsor nel petto dei giocatori, e quel piccolo stemmino, lo sponsor tecnico, la marca della divisa.
Nella sua storia che fra tre anni sarà di un secolo esatto, il Cagliari ha indossato due magli principali: quella rossoblù, dagli esordi negli anni venti, con una piccola parentesi in nerazzurro, e quella bianca, che per circa vent’anni, dalla seconda metà degli anni Sessanta ai primi anni Ottanta, fu scelta come divisa titolare della squadra. Cambiavano, a seconda degli sponsor tecnici, i dettagli. E così tutti hanno presente Gigi Riva che indossava la maglia bianca con il colletto rossoblù, ornato da laccetti e riproposta dalla società in questi giorni in una splendida maglia stile vintage a edizione limitata. Ma ci sono anche altre maglie particolari, come quella che ospitava, su sfondo rossoblù, una grande C, dettaglio riproposto in piccolo anche sulla seconda divisa, e aveva le maniche bianche come la divisa dell’Arsenal. Nel girone di ritorno, i giocatori sardi abbandonarono quella maglia per utilizzare le divise che già erano state usate nei due precedenti campionati.
E poi, i ricordi dei meno giovani vanno ancora più indietro, quando nella stagione 1981-82, quando sulle maglie della Serie A comparvero delle grandi scritte, che fino ad allora con il calcio avevano poco a che fare. Erano arrivati gli sponsor, e il primo a fare bella mostra di sé nella maglia bianca del Cagliari di Tiddia fu quello di un’azienda di ceramiche e piastrelle emiliana. Mentre la Roma sceglieva Barilla, e Ariston campeggiava sulla maglie bianconere della Juventus, in quella del Cagliari c’era scritto in grande Ariostea. Il primo sponsor durò soltanto due stagioni, abbastanza per evocare in un attimo la squadra che in molti hanno ancora in testa, con il ritornello, da recitare tutto d’un fiato e che iniziava così: Corti, Lamagni. Longobucco. Arrivarono poi OTC (impianti elettrici), cancellato dalla memoria dei tifosi perché associato ad anni bui dei rossoblù. Al contrario di FOS (Formaggi Ovini Sardi), protagonista della scalata della squadra guidata da Ranieri dalla C alla A, e che il Cagliari di Matteoli e degli uruguaiani portò con orgoglio in giro per l’Europa nella cavalcata fino alla semifinale di UEFA. Lo sponsor più longevo è stato invece Pecorino Sardo, presente nelle divise rossoblù per ben nove stagioni. Per due campionati la squadra fu sponsorizzata invece dalla Tirrenia, una scritta che generò qualche polemica fra i tifosi. E poi Terra Sarda (cinque stagioni), Sardegna (quattro stagioni), Tiscali (tre campionati) e Dahlia TV. Ora sulla maglia più bella della Serie A, secondo quanto deciso dalla Panini, campeggia la scritta Ichnusa, un’altra “bandiera” della Sardegna.
Ma a disegnare le maglie, a decidere quali devono essere le rifiniture, i dettagli, la trama e il tessuto, sono stati negli anni i diversi sponsor tecnici. La Robe di Kappa ha fatto la parte del leone, fornendo ai rossoblù le divise per cinque stagioni. La Umbro fa la parte del leone con tre campionati nei primi anni novanta, e il quarto nella stagione 2007-2008. Ma il sapore del vintage, è quello dei completini forniti dalla Fabra, ramo italiano del gruppo Converse-All Star il cui stemmino nero guarniva la divise bianca delle stagioni 1983/1984 e 1982/1983, sostituita poi dalla NR Ennerre, un altro pilastro sportivo di un calcio che non c’è più. Ma anche Riva ha conosciuto l’era degli sponsor tecnici. Correva la stagione 1975-76, l’ultima stagione di Rombo di Tuono come calciatore.
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