È morto ieri in ospedale Ibrahim Gokcek, bassista del gruppo folk-rock turco di sinistra Grup Yorum.

Gokcek e gli altri membri della band erano stati arrestati nel maggio del 2019 con l’accusa di terrorismo. Gokcek, bassista del gruppo, era stato condannato all’ergastolo nel gennaio scorso e poi rilasciato a febbraio. Per 323 giorni ha osservato lo sciopero della fame, interrotto martedì con il ricovero in ospedale. Pesava 40 kg. 

Gokcek non ce l’ha fatta, si è spento ieri dopo aver lottato fino all’ultimo per la libertà e la musica. I concerti del suo gruppo sono vietati da anni dalle Autorità turche per motivazioni politiche.

Gokcek è il terzo membro del Grup Yorum morto nell’ultimo mese. Helin Bolek e Mustafa Kocak, 28 anni entrambi, sono deceduti dopo quasi trecento giorni di sciopero della fame. La moglie di Gokcek, Sultan, è attualmente detenuta nel carcere di Silivri, a Istanbul.

Poco prima della morte del bassista il Governo turco aveva concesso una timida apertura riaprendo alla possibilità di un loro concerto nel prossimo futuro.

Massimo Ciccozzi, responsabile dellʼUnità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dellʼUniversità Campus Bio-Medico di Roma: «Il virus sta perdendo potenza per effetto del lockdown, del distanziamento sociale e dell’uso dei dispositivi di protezione», è quanto ha sostenuto oggi in una audizione alla Commissione Sanità del Senato.

E, come riporta Ansa, continua, «un dato che stiamo riscontrando è che il virus sta perdendo potenza prima di tutto per effetto del lockdown, e poi, forse, perchè muta. Si tratta di mutazioni transitorie, che durano qualche settimana per poi magari sparire, e che non gli servono. Ma si tratta di mutazioni su cui l’evoluzione può agire, rendendo il virus meno contagioso. La sua circolazione è calata, e ciò potrebbe essere l’effetto di queste mutazioni. Ma lo ripeto, è un’ipotesi che va dimostrata».

Dello stesso parere è anche Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia del San Raffaele di Milano che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha detto: «E’ molto probabile che l’arrivo del caldo possa influenzare il livello di aggressività del germe».