Il Tavolo del Latte convocato ieri in Regione, dove gli industriali, insieme al governatore Francesco Pigliaru, l’assessore all’Agricoltura Pier Luigi Caria, i rappresentanti dei consorzi, delle cooperative e Emiliano Deiana (presidente Anci), sono passati da 60 centesimi a 65.

Ma i pastori non ci stanno, ritengono questa proposta come non in linea con il mercato, in cui il giusto prezzo dovrebbe essere 1 euro. Le proteste vanno avanti ormai da giorni e giorni: migliaia di litri di latte versati a terra, altrettanti donati, lenzuola bianche appese alle finestre, scioperi e manifestazioni per mostrare supporto e appoggio alla “battaglia bianca” dei pastori isolani.

Oggi Matteo Salvini ha in programma un incontro al Viminale, su proposta di Coldiretti ma non dovrebbe essere presente nessuna rappresentanza di pastori.

Dopo cinque ore di lungo lavoro e di discussioni, il Tavolo regionale per il prezzo del latte – convocato dall’Assessore all’Agricoltura Caria e presieduto da Pigliaru – si è chiuso con un nulla di fatto, come riporta L’Unione Sarda. Gli industriali hanno proposto 65 centesimi.

Assenti Coldiretti, Movimento pastori sardi e Confcooperative. Presenti i rappresentanti della trasformazione industriale, la Lega delle Cooperative, i Consorzi di tutela delle Tre Dop, Pecorino Romano, Pecorino sardo e Fiore sardo. Cia, Confagricoltura e Copagri per i produttori. Presenti anche alcune persone appartenenti al movimento di protesta spontaneo, Oilos e il presidente dell’Anci Emiliano Deiana.

I pastori, fermi fuori dal palazzo della Regione, hanno reagito duramente alla notizia.