Guida al reddito energetico: come si installano i pannelli fotovoltaici?
Quando si sceglie di installare un impianto fotovoltaico, è fondamentale valutare le caratteristiche e il dimensionamento, mirati a soddisfare al meglio il fabbisogno energetico, rapportato alle abitudini di consumo.
Il reddito energetico suscita grande interesse e molti stanno riflettendo sulla possibilità di installare nella propria abitazione dei pannelli fotovoltaici. Tale misura di sostegno, infatti, nasce proprio per consentire alle famiglie in condizioni di disagio economico di aver accesso a un impianto di questo tipo, per produrre energia in regime di autoconsumo.
Il bonus è regolato dall’apposito Fondo Nazionale Reddito Energetico, che prevede una dotazione complessiva di 200 milioni di euro per il biennio 2024-2025, da suddividere secondo specifici criteri nelle diverse regioni d’Italia. Non entriamo qui nel merito delle modalità di accesso, ma preferiamo concentrarci proprio sui pannelli fotovoltaici, sulla loro implementazione e sull’installazione. Per saperne di più, vi consigliamo di consultare alla guida completa di Plenitude sul reddito energetico 2024, che risponde a tutti i quesiti e accompagna passo dopo passo chiunque sia interessato.
Come si installano i pannelli fotovoltaici?
Quando si sceglie di installare un impianto fotovoltaico, è fondamentale valutare le caratteristiche e il dimensionamento, mirati a soddisfare al meglio il fabbisogno energetico, rapportato alle abitudini di consumo. Far coincidere il picco dei consumi con quello di produzione è il modo migliore per massimizzare l’autoconsumo, quindi il risparmio. Vi ricordiamo che, per ottenere il contributo del reddito energetico 2024, l’impianto non deve avere una potenza nominale non inferiore a 2 kW e non superiore ai 6 kW. Stabilite caratteristiche e dimensionamento, si passa alle fasi operative, con una ricognizione del tetto. In generale, non sono richieste particolari opere murarie: è fondamentale, però, che il tetto sia solido e non presenti segni di cedimento, sia all’esterno che all’interno. Il migliore orientamento è a sud, si sconsiglia a nord. Parlando in termini di ingombro, un impianto di taglia domestica, con 3 kW di potenza nominale, necessita al massimo di 30 mq di spazio nei tetti a falde (40 mq su superfici piane). A queste misure, si aggiungono 5 mq per ogni kW di potenza nominale, nel caso si tratti di un tetto triangolare. Va, inoltre, considerato l’eventuale spazio già occupato da antenne o camini (e quindi inutilizzabile ai fini dell’impianto fotovoltaico).
Quali soggetti bisogna coinvolgere per l’installazione?
A occuparsi delle verifiche, che comprendono eventuali vincoli, i carichi della struttura e le norme antincendio, è il fornitore che avete scelto. L’esito delle verifiche viene inserito in un progetto obbligatorio dell’impresa che effettua il lavoro. In seguito, bisogna procedere con:
- comunicazione o richiesta di autorizzazione al Comune;
- richiesta di connessione al GSE;
- registrazione anagrafica dell’impianto sul portale di Terna;
- eventuale richiesta di attivazione degli incentivi (come il reddito energetico 2024), tramite portale del GSE e invio dichiarazione per detrazioni fiscali all’ENEA.
Grazie al “Modello Unico” tutte queste procedure sono unificate e semplificate. Qualora non fosse possibile compilare il “Modello Unico”, si può procedere con la richiesta al Comune, sempre con l’assistenza dell’azienda fornitrice che può essere delegata a espletare tali formalità. Terminata l’installazione, il fornitore rilascia la Dichiarazione di conformità dell’impianto e una copia del progetto. L’installazione dei pannelli fotovoltaici non richiede troppo tempo: in media e in condizioni standard, una squadra di tre operai può installare un impianto di 3 kW in un giorno, massimo due, e un impianto di 6 kW in massimo tre giorni.
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