Qual è la causa delle piogge di sabbia a Roma e perché c’è un aumento dell’inquinamento atmosferico?

Le polveri sahariane stanno contribuendo al deterioramento della qualità dell'aria nella Capitale, portando al superamento dei limiti di Pm10. Le stazioni di monitoraggio come Francia, Magna Grecia, Cinecittà, Villa Ada, Guido, Cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tiburtina, Arenula e Malagrotta hanno rilevato il superamento dei valori limite giornalieri di Pm10, come riportato dal sito di Roma Capitale.
Qual è la causa delle piogge di sabbia a Roma e perché c’è un aumento dell’inquinamento atmosferico?
Le polveri sahariane stanno contribuendo al deterioramento della qualità dell’aria nella Capitale, portando al superamento dei limiti di Pm10. Le stazioni di monitoraggio come Francia, Magna Grecia, Cinecittà, Villa Ada, Guido, Cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tiburtina, Arenula e Malagrotta hanno rilevato il superamento dei valori limite giornalieri di Pm10, come riportato dal sito di Roma Capitale.
Di conseguenza, il Campidoglio ha adottato misure per contenere l’inquinamento atmosferico. Tra queste raccomandazioni vi è quella di limitare l’uso delle auto e preferire i mezzi pubblici, le biciclette o gli spostamenti a piedi. È consigliato inoltre ai soggetti a rischio, come bambini, anziani, donne in gravidanza, cardiopatici e chi soffre di patologie respiratorie, di evitare l’esposizione prolungata alle elevate concentrazioni di inquinanti.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha anche firmato un’ordinanza mirata al miglioramento della qualità dell’aria, estendendo il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti nell’area corrispondente alla nuova ZTL ‘Fascia Verde’ fino al 31 ottobre 2024.
Ma quali sono i rischi concreti? Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato da Il Messaggero, il superamento dei limiti di Pm10, causato dalle polveri sahariane, può portare a problemi respiratori come asma e bronchite, oltre ad aumentare i rischi per la salute a causa del trasporto di microrganismi e metalli pesanti. Pertanto, è consigliabile che i soggetti più vulnerabili evitino l’esposizione prolungata all’inquinamento.
Sebbene la situazione richieda attenzione, Pregliasco sottolinea che l’uso di mascherine non è necessario in questo contesto.

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