Il rifugio di Mussolini a Villa Torlonia, nel quartiere Nomentano di Roma, è pronto a riaprire al pubblico.

Il sito offre un’immersione unica nella storia. La cerimonia di riapertura è fissata per oggi alle ore 12:30 presso il Casino Nobile di Villa Torlonia, situato in Via Nomentana, 70, nel II Municipio.

All’evento saranno presenti illustri ospiti, tra cui il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, e Federica Pirani, Direttrice della Direzione Patrimonio artistico delle ville storiche della Sovrintendenza Capitolina. Animeranno la cerimonia anche Miguel Gotor, Assessore alla Cultura di Roma Capitale, e Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali.

La riapertura del rifugio, seppur collegata a un periodo storico cupo della città, rappresenta una significativa risorsa turistica per Roma, offrendo agli interessati un’opportunità unica di approfondimento culturale e storico.

I siti, originariamente aperti al pubblico nel 2006 ma chiusi a causa della presenza di gas radon, sono stati sottoposti a interventi di ristrutturazione e bonifica, garantendo ora la massima sicurezza per i visitatori. Gli ambienti sono stati restaurati con arredi originali dell’epoca e materiale autentico, consentendo una comprensione più approfondita della loro funzione storica.

Durante il periodo tra il 1929 e il 1943, Villa Torlonia è stata la dimora di Benito Mussolini e della sua famiglia. In quel contesto, sono state costruite tre strutture sotterranee blindate per proteggere il Duce da eventuali minacce aeree durante la guerra.

Il Rifugio Cantina, realizzato nel 1940 sotto il laghetto del Fucino, fu il primo rifugio, dotato di porte blindate e sistema antigas. Oggi, viene presentato con le sue caratteristiche originali.

Il Rifugio Casino Nobile, costruito nel 1941 nel piano seminterrato del palazzo, fu utilizzato nel 1942 e 1943. Rinforzato con cemento armato e sistema di purificazione dell’aria, è stato arricchito con una sala multimediale e documenti storici.

Infine, il Bunker, progettato sotto il piazzale esterno del Casino Nobile, rimase incompiuto a causa dell’arresto di Mussolini nel luglio 1943. Avrebbe dovuto essere il bunker italiano più resistente, ma il suo destino cambiò con gli eventi storici.

Qual è la causa delle piogge di sabbia a Roma e perché c’è un aumento dell’inquinamento atmosferico?

Le polveri sahariane stanno contribuendo al deterioramento della qualità dell’aria nella Capitale, portando al superamento dei limiti di Pm10. Le stazioni di monitoraggio come Francia, Magna Grecia, Cinecittà, Villa Ada, Guido, Cavaliere, Fermi, Bufalotta, Cipro, Tiburtina, Arenula e Malagrotta hanno rilevato il superamento dei valori limite giornalieri di Pm10, come riportato dal sito di Roma Capitale.

Di conseguenza, il Campidoglio ha adottato misure per contenere l’inquinamento atmosferico. Tra queste raccomandazioni vi è quella di limitare l’uso delle auto e preferire i mezzi pubblici, le biciclette o gli spostamenti a piedi. È consigliato inoltre ai soggetti a rischio, come bambini, anziani, donne in gravidanza, cardiopatici e chi soffre di patologie respiratorie, di evitare l’esposizione prolungata alle elevate concentrazioni di inquinanti.

Il sindaco Roberto Gualtieri ha anche firmato un’ordinanza mirata al miglioramento della qualità dell’aria, estendendo il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti nell’area corrispondente alla nuova ZTL ‘Fascia Verde’ fino al 31 ottobre 2024.

Ma quali sono i rischi concreti? Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, intervistato da Il Messaggero, il superamento dei limiti di Pm10, causato dalle polveri sahariane, può portare a problemi respiratori come asma e bronchite, oltre ad aumentare i rischi per la salute a causa del trasporto di microrganismi e metalli pesanti. Pertanto, è consigliabile che i soggetti più vulnerabili evitino l’esposizione prolungata all’inquinamento.

Sebbene la situazione richieda attenzione, Pregliasco sottolinea che l’uso di mascherine non è necessario in questo contesto.