Parco dei Castelli Romani: una dolce sorpresa nei nidi, compaiono i piccoli di moscardino
Il Parco dei Castelli Romani è di nuovo al centro dell'attenzione, ma questa volta non per le sue pittoresche vedute o le antiche rovine, bensì per una sorpresa affascinante nella sua fauna. L'Ente Parco, con sede a Rocca di Papa presso Villa Barattolo, ha annunciato una notizia che ha fatto sorridere gli amanti della natura: sono nati i piccoli di moscardino nelle cassette-nido.
Parco dei Castelli Romani: una dolce sorpresa nei nidi, compaiono i piccoli di moscardino.
Il Parco dei Castelli Romani è di nuovo al centro dell’attenzione, ma questa volta non per le sue pittoresche vedute o le antiche rovine, bensì per una sorpresa affascinante nella sua fauna. L’Ente Parco, con sede a Rocca di Papa presso Villa Barattolo, ha annunciato una notizia che ha fatto sorridere gli amanti della natura: sono nati i piccoli di moscardino nelle cassette-nido.
Nel comunicato stampa rilasciato dall’Ente Parco, si esprime grande soddisfazione per il successo della fase di controllo delle cassette-nido, parte del monitoraggio regionale del Moscardino. Le foto catturate rivelano l’adorabile prole nata da una femmina di questa specie. I piccoli sono stati probabilmente avvolti con graziosi filamenti piumosi provenienti dai frutti di Vitalba, una pianta perenne e rampicante comune. Questa scoperta conferma che il piccolo roditore della famiglia dei gliridi ha trovato un habitat stabile nel Parco dei Castelli Romani, dotato delle condizioni ideali per il suo sviluppo continuo.
Il Moscardino (Muscardinus avellanarius), noto anche come “nocciolino” per le sue dimensioni ridotte, misura in media dai 6 agli 8 centimetri, escludendo la coda, e pesa circa 15 grammi, anche se questo peso può raddoppiare poco prima dell’ibernazione grazie alle riserve di grasso accumulate per l’inverno. Il suo ambiente naturale è il bosco deciduo con un fitto sottobosco, dove trova cibo come germogli, semi, frutti e insetti. Questo piccolo animaletto è principalmente notturno e solitamente vive e si rifugia sugli alberi, grazie alla sua abilità nell’arrampicata grazie alla coda parzialmente prensile e alle dita robuste e prensili. Raramente scende a terra, dove potrebbe diventare una facile preda.
Il periodo di riproduzione avviene tra la fine della primavera e l’estate, ma in alcune circostanze, come questa, possono verificarsi nascite anche alla fine dell’estate e in autunno. La gestazione dura circa 25 giorni, e la femmina può dare alla luce due o tre cucciolate all’anno, con una variazione da tre a cinque piccoli per cucciolata. Alla nascita, i piccoli sono completamente privi di pelo, ciechi e sordi. Il processo di svezzamento dura circa 8 settimane, e il moscardino raggiunge la maturità solo dopo il suo primo periodo di ibernazione, vivendo in media dai tre ai cinque anni.
È importante notare che il Moscardino è una specie protetta a livello nazionale dalla legge n. 157/92 ed è incluso nell’elenco di specie di interesse comunitario che richiedono una particolare protezione (All. IV della Direttiva n. 92/43 “Habitat”). La perdita e frammentazione degli habitat rappresentano una delle principali minacce alla biodiversità e ai mammiferi europei, e molte popolazioni, all’interno delle aree protette, vivono in condizioni di isolamento elevato. Quindi, questa lieta sorpresa nei Castelli Romani è un motivo di gioia e di riflessione sulla necessità di preservare gli habitat naturali di queste affascinanti creature.
Foto Calanchi di Atri.
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